CONDIVISIONE
Strumento
Il pianoforte, forma più estesa e originaria della tastiera, nasce nel ‘700 in Italia, grazie ad un costruttore di clavicembali, Bartolomeo Cristofori, e al sostegno della famiglia De’ Medici. La prima curiosità è nel nome, piano-forte, proprio per la sua caratteristica di poter essere suonato sia piano, sia forte. Il meccanismo consiste in un sistema di martelletti che percuotono corde interne, tutte le volte che i tasti vengono aperti, ovvero premuti. Furono le evoluzioni dei costruttori, prima tedeschi e poi francesi nell’800, a rendere il pianoforte famoso, anche grazie all’impiego fatto dai noti compositori Bach, Mozart, Beethoven e Chopin, poi da Steinway costruttore tedesco che lo rese famoso in America. Negli anni ’80, il friulano Fazioli riportò la fama della costruzione dei pianoforti in Italia, dove aveva avuto origine. Ma lo sapevate che fino a Mozart il colore dei tasti erano invertiti? Le note piene erano nere e i mezzi toni bianchi; ma pare che da quel momento in avanti una maggiore visibilità dei tasti bianchi, da quel momento i più numerosi (52 vs 36), e un minor costo dell’avorio rispetto all’ebano abbiano determinato l’inversione dei colori. Tuttavia, le tastiere moderne, soprattutto quelle elettroniche, che possono essere collegate a un pc e funzionano attraverso una consolle come sintetizzatori, oltre che produrre i suoni di uno strumento a tasti, sono diverse dal pianoforte. Si è passati da pianoforti digitali, organi digitali, prima di arrivare alle moderne tastiere che hanno tasti di plastica, un meccanismo a molla che li fa tornare in posizione ogni volta che vengono spinti, e non sempre con tutti gli 88 tasti originari, ma anche di 61.
Parola Chiave
Santa Cecilia, che scopriremo essere la santa del percorso di preghiera in questa puntata, la quale durante un matrimonio trasformò un canto comune in una lode a Dio, imporvvisando all’organo. Gli strumenti a tastiera di solito, nei brani musicali,ne tracciano la melodia, ovvero l’orizzonte di condivisione attorno a cui si uniscono le evoluzioni degli altri strumenti e l’intero progetto musicale ed educativo.Oggi, sarà importante con i ragazzi, quindi, chiarire l’obiettivo principale di questo campo scuola: quanto e come la musica permetta di condividere e di confrontarsi su gusti, emozioni, immaginari e vissuti personali, potenziando la dimensione positiva della vita di gruppo, al contempo lasciando spazio al protagonismo di ciascuno.
Storia
Durante l’estate, Fred e Charlie cercarono di godersi al massimo il tempo libero prima dell’inizio della scuola. Dal giorno dell’open day al liceo sportivo Fred non era più riuscito a togliersi dalla testa Martina. “Sei completamente rincitrullito, fratello! Non ti ho mai visto ridotto così”, Charlie ormai era sconsolato. Si intrufolavano a tutte le feste cittadine in cui vi fossero adolescenti e giovani pop band alla ricerca della ragazza: weekendnei parchi, nelle piazze o nelle case di quartiere, non ne avevano persa una. Avevano anche stilato una lista di possibili nomi della band per riuscire a cercarla sui social: New green, Pop up, Live now, Free stylers, i The Covers… Ma nessuna sembrava corrispondere a loro. Avevano solo il nome di riccioli e neri e occhi oceano. Chissà se quella sarebbe stata la serata buona. Avevano saputo di una saletta privata, messa a disposizione da un giovane della “città bene”, che organizzava feste gettonate, in un vicoletto, poco frequentato, ma non lontano dal centro. Da fuori la musica sembrava pop melodica, e… sì quella che si sentiva era una cover! “Charlie, sento che questa è la volta buona, vedrai che saranno loro a suonare!”. “Eh speriamo, va bene condividere, ma oggi sarei stato volentieri spalmato sul divano, film e patatine”. “Biglietto, prego”. “Ehm, biglietto sì… Charlie li hai tu, giusto?”, “Come no, li fabbrico io gli ingressi... sì, senta, dobbiamo averlo dimenticato, ma ci avevano detto che era free l’ingresso…”. “Mi dispiace, biglietto o non si entra”. “Permesso, permesso… scusate… vorrei prendere una boccata d’aria…”. “Martinaaaa! Eccoti Martinaaa, ciao… ehm… glielo puoi dire tu a questa guardia che siamo qui per te, cioè… siamo qui per ascoltare la band e che frequentiamo il tuo stesso liceo!”, sbottò Fred quando improvvisamente si trovò sulla soglia di uscita Martina, snocciolandole una serie di occhiolini, che pareva gli fosse preso un tic. “Ah sì…? Uhm, sì, sì… quelli nuovi… sì. Lasciali passare Gus, sono ok”. “Come volete, la festa è vostra. Ma qui non si bevono alcolici, chiaro?”. “Tranquillo, non ne abbiamo bisogno, il mio amico vola già alto di suo!”.Charlie cercava di trascinare dentro Fred, visto che si era aperta l’opportunità di entrare, mentre Fred imbambolato voleva seguire Martina per non si sa bene dirle cosa, anche visto che lei era già immersa in una fitta conversazione con delle amiche. “Ora entriamo, al resto pensiamo dopo”. Si trattava di studiare una strategia: al bancone del bar interno, con limonata in mano, i due amici guardavano la band suonare cercando di inventarsi un approccio decente per intercettare Martina, che sembrava un tutt’uno con la sua batteria, riccioli al ritmo dei colpi di bacchetta. “E se vado e chiedo una dedica… una canzone che poi dedico a lei?”. “Ridicolo, Fred”. “Ok…”. “Un momento di attenzione ragazzi: inizia la gara di breakdance freestyle, andiamo con la sfida delle crew!”. Una serie di gruppetti ipersnodati diedero inizio ad uno show fantasmagorico a colpi di bottae risposta su ritmi reggae, pop, dance al centro della pista. “Ci sono,Charlie! Scendo in pista e la impressiono”. “ Ma non sai muovere a tempo neanche un muscolo… lascia star… Fred! Fred!”. Charlie non fece in tempo a fermarlo che Fred era già nella mischia col passo del canguro, un passo tutto suo inventato sul momento, accompagnato da gridolini e fischi del pubblico… peccato che nel suo agitarsi in modo spasmodico inciampò in un cavo audio, facendo saltare l’impianto e cadendo rovinosamente faccia a terra, come un salame. Charlie si affrettò a rimetterlo in piedi tra le risate generali. “Andiamo a casa, possibilmente con te che cammini da solo”. “Ok, andiamo a casa, ma Charlie… ho capito come posso conquistare Martina: entrerò nella band!”
Preghiera mattino
Preghiera del mattino
Canto: Grandi cose
Brano dal Vangelo
(1 Corinzi 12,4-6)
Riflessione sul brano
La diversità non è motivo di dispersione, ma il segno di Dio che crea la comunione e fa crescere la condivisione e la corresponsabilità nella comunità. Il fatto che ogni persona abbia delle caratteristiche diverse da un’altra deve diventare motivo di nuova comunione, fondata appunto sui diversi doni dello Spirito.Tutto questo però non si improvvisa: occorre riconoscere questi doni nell’altro e valorizzarli perché provenienti da Dio. Si tratta di doni di grazia, servizi nella comunità, compiti particolari che lo Spirito suscita nel cuore dei credenti; nessuno, infatti, può dire di non avere doni da parte di Dio: siamo chiamati a riconoscere il bene e a dargli sempre di più spazio.
Santo del giorno: Santa Cecilia (22 novembre)
Le informazioni che abbiamo su santa Cecilia provengono dalla storia della Passio Sancta Caecilae del V secolo. Sappiamo che era una giovane romana che, una volta convertita al cristianesimo insieme al proprio marito, venne martirizzata al tempo delle persecuzioni cristiane. L’aspetto interessante è che ascoltando della musica alla festa di matrimonio, Cecilia nel suo cuore l’ha trasformata in un canto all’amore per il Signore Gesù: aveva trasformato un canto pagano in lode a Dio. Questo fece sì che anche gli strumenti, gli organi del martirio diventassero gli strumenti di lode. Ecco perché è raffigurata mentre suona un organo. Il Papa di allora, Urbano I, trasformò la sua casa in una chiesa. Insomma, la fede ha operato in Cecilia, rendendo tutta la sua esistenza un canto, una melodia per tutti coloro che l’avevano conosciuta. Essere patrona della musica significa, quindi, indicare il valore più profondo del canto, del suono degli strumenti musicali. Come direbbe San Paolo: vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito. La musica appunto è il segno dell’azione dello Spirito che rivela l’amore del Padre che, attraverso Gesù, ha reso i suoi figli un capolavoro.
Impegno del giorno
Ad ognuno viene dato un tassello di un disegno (in precedenza ritagliato da un’immagine di Gesù). A turno ognuno viene invitato a inserire il proprio tassello così da riformare alla fine l’immagine intera di Gesù. È un’azione individuale, ma condivisa che rende l’immagine della chiesa unica, nella quale ognuno ha un posto particolare, proprio come santa Cecilia.
Attività e giochi
Spazio social BAND
Lo spazio social del profilo Band del campo, il secondo giorno, prevede la presentazione dei generi musicali della band.Quale musica desiderano suonare i ragazzi delle band? Pop, rock, folk, metal, jazz, rap, country… Prima di scegliere i rispettivi generi l’educatore potrebbe presentare loro un albo illustrato precedentemente preparato, con le fotografie o le immagini stampate di band famose per ciascun genere, fornendo qualche indicazione e dato sul genere stesso.Poi alle band verranno consegnati dei fogli A3 e dei pennarelli colorati, e verranno fotografati dall’educatore mentre scrivono, al centro del foglio, in grande, il proprio nome band, sotto il proprio genere musicale e intorno gli autografi di tutti i componenti della band.Sul retro del cartellone, proveranno a condividere il titolo di tre brani che faranno parte del proprio repertorio. Le foto poi saranno postate sul social del campo, componendo un reel dei cartelloni con i volti di tutte le band.
Gioco
Titolo: Escape Room party
Durata: 60’
Spazio: al chiuso/all’aperto
Materiale: (per ogni squadra) valigia/valigetta contenente la storia di seguito raccontata, lucchetto a combinazione, fogli e biro, ingredienti (bibite, frutta...) evasetti per cocktail analcolici, braccialetto rosso, scrigno con chiave, indovinello, enigma matematico.
Svolgimento: Fred è rimasto chiuso in bagno. Dopo essere inciampato nel filo e caduto a terra, Charlie lo ha aiutato a rialzarsi e accompagnato nel bagno del locale dove si svolgeva la festa. Peccato che la maniglia fosse rotta e Fred abbia ben pensato, quindi, di chiudersi alle spalle la porta usando la manopola sopra la maniglia. Manopola con chiusura ermetica e che si riapre dall’interno solo inserendo la giusta combinazione. Fred avrà bisogno di tutto l’aiuto di Charlie, rappresentato dalle squadre del campo, per scoprire la combinazione e riuscire finalmente a uscire. Vediamo quante di loro riusciranno a liberare Fred entro un’ora.
Prova 1. Charlie (le squadre) cerca di pensare chi potrebbe conoscere la combinazione. Inizia a ipotizzare un elenco di possibili possessori della combinazione. Il proprietario, gli organizzatori della festa, gli Stars, il barman, persone che sono state in bagno prima di Fred. L’unico che sembra reperibile al momento è il barman. Pertanto, Charlie corre a cercalo. Lo trova dietro un bancone (educatore vestito da barman) alle prese con un cocktail che non gli riesce. Prima di poter essere ascoltato, Charlie (ciascuna squadra) dovrà aiutarlo a comporre un cocktail bevibile con gli ingredienti disponibili (bibite varie, frutta...). Solo dopo averlo assaggiato e valutato, il barman rivelerà a Charlie che anche una ragazza è rimasta chiusa in bagno nello stesso modo, mezz’ora prima, ma poi era riuscita a uscire, anche se non aveva la minima idea di come si chiamasse.
Prova 2. Charlie va in cerca della ragazza da cui farsi dare la combinazione, ma l’unica cosa che sa è che la ragazza ha un braccialetto rosso, solo particolare che il barman ricorda. Charlie (le squadre) allora comincia a cercare chi tra le ragazze (presenti al campo) indossa un braccialetto rosso, e quando le trova le intervista una per una, facendosi dare una combinazione di 4 numeri (casuali). Charlie proverà a dettare a Fred i numeri che gli vengono detti di volta in volta, il quale proverà a inserirli nel lucchetto, e scoprirà se qualcuna di queste combinazioni lo apre. (Saranno direttamente le squadre a provarli nel lucchetto in dotazione). Eccetto fortuiti colpi di fortuna il lucchetto non si aprirà, perché le ragazze dal braccialetto rosso non ricordavano con esattezza la combinazione precisa. Solo il proprietario della sala la conosce con precisione. Pertanto, occorre trovarlo. Ma nessuno sembra averlo mai visto.
Prova 3. Charlie chiedendo informazioni tra i presenti scopre che il proprietario si fa vedere di rado alle feste, ma la porta accanto all’entrata della sala dà accesso alla sua abitazione, sprovvista di campanello. Si può provare ad aprirla con una chiave che è nascosta nellastanza, e una volta aperta, provare a chiamarlo usando una parola d’ordine. Charlie (le squadre) inizia a perlustrare lo spazio gioco, per trovare la chiave di cui gli hanno parlato (l’educatore avrà precedentemente nascosto una chiave per ogni squadra, con un portachiavi che specifica di quale squadra sia).
Prova 4. La chiave apre la porta accanto a quella della sala (un piccolo scrigno nel quale è contenuto un indovinello che rivela il nome del proprietario della sala e la parola d’ordine con cui chiamarlo).
Prova 5. Viene pronunciata la parola d’ordine ed improvvisamente il barman si trasforma nel proprietario, pronto a consegnare a Charlie (le squadre che man mano indovinano la parola d’ordine) un enigma matematico che permette di trovare i numeri della combinazione ed aprire il lucchetto.Vince chi apre per primo il lucchetto, senza commettere irregolarità, entro un’ora di tempo (o chi è arrivato più avanti nel gioco).
Attività
Titolo: Ti racconto una storia
Durata: 45’ - 60’ Spazio: all’aperto o al chiuso
Materiale: chitarra o playlist di brani musicali diversi, per impatto emotivo tra loro.
Svolgimento: questa attività la si può immaginare come una condivisione di racconti personali in cerchio, se possibile anche intorno al fuoco, con bevande per tutti, calde o fresche, a seconda del clima. Ai ragazzi viene chiesto di scegliere e raccontare un breve episodio della propria vita, a propria scelta, gioioso o triste, entusiasmante o difficile, prima in coppia e poi al resto del gruppo. Prima di procedere alla condivisione in gruppo, l’educatore dotato di chitarra o di playlist precedentemente preparata, farà ascoltare loro alcuni brani strumentali, che fungeranno da colonna sonora alle storie dei ragazzi. Chi desidera condividere il proprio episodio col gruppo, sceglierà la propria colonna sonora e messa questa in sottofondo, inizierà il proprio racconto della durata minima di 1,5m e massima di 3 minuti. Al termine dei racconti, l’educatore chiederà ai ragazzi com’è stato per loro raccontarsi e sentirsi raccontare episodi personali dai compagni.
Laboratorio
Titolo: Lo xilofono
Durata: 30’
Spazio: all’aperto/al chiuso
Materiale: (per ragazzo) 5 rotoli di cartone di lunghezze diverse, forbici, elastici, filo di cotone, “bacchette” varie per farlo suonare (matite, biro, rametto…).
Svolgimento: lo strumento che cerchiamo di costruire è una “simil” tastiera, o meglio, per semplicità, uno strumento che può essere considerato una buona alternativa alla tastiera, molto complessa da realizzare, ovvero uno xilofono. Occorrono 5 rotoli di cartoni di diverse dimensioni e spessori diversi, es. rotolo dello scottex, della pellicola e della carta stagnola, della carta igienica. Occorre siano tagliati a misura dal tubo più grande di 20 cm di lunghezza a quello più piccolo di 12 cm, tra un tubo e l’altro la differenza deve essere di 2 cm, 1 a destra e 1 a sinistra. I tubi devono essere posti adiacenti dal più lungo al più stretto e tenuti stretti con elastici, di cui ne occorrono 10: si parte da un’estremità del primo tubo, si infila l’elastico, lo si ruota come per formare un “8”, ad un cerchio dell’8 si infila un tubo, nel secondo cerchio il tubo di lunghezza subito successiva, così fino ad aver fissato e collegato prima tutti i tubi sul lato ad esempio destro, e poi con lo stesso metodo a sinistra. Per fissarli bene tra loro si può ripassare gli elastici con del filo di cotone anche colorato, e per tenere lo xilofono verticale al collo, si può far passare un filo o un nastro dentro l’ultimo tubo in alto, il più lungo. Per suonarlo e far sì che produca suoni diversi sarà sufficiente percuoterlo con strumenti diversi: un bacchetto di legno, una biro, un cucchiaino, una matita…
Titolo: Minipianoforte di cartone (livello PRO)
Durata: 60’
Spazio: all’aperto/al chiuso
Materiale: 7 elastici spessi e 7 elastici lunghi e sottili, 2 cartoncini dello spessore delle scatole da scarpe, bomboletta spray bianca e nera, colla a caldo, forbici, cutter, matita gomma.
Svolgimento: si traccia e ritaglia sul cartoncino la forma di un minipianoforte a coda. Per farlo si disegna un quadrato che comprenda la parte centrale del cartoncino e la curva della coda come lato superiore del quadrato. Si ricalca e ritaglia la stessa forma sul secondo cartocino, in modo da avere due sagome di pianoforte a coda, una sarà la base del nostro pianoforte l’altra il coperchio superiore.Con il rimanente del cartoncino si ritagliano gli ulteriori pezzi necessari alla costruzione della base del pianoforte. Per cominciare, andremo a ricavare 3 strisce alte 3-5 cm, ovvero i lati del “quadrato”, e una striscia più lunga della lunghezza della curva ondulata della coda. Queste verranno incollate con la colla a caldo sul perimetro della base del pianoforte.Sempre con i residui di cartone, si ritagliano anche: 7 cerchietti di diametro 1 cm, 7 parallepipedi che saranno tasti bianchi, lunghi 5 cm, spessi 0,5 e larghi 1,5 cm, equidistanti tra loro; 5 neri che saranno i bemolle; la struttura su cui installare i tasti, ovvero 7 rettangolini1cmx1,5cm; altri 7 rettangoli 1cmx0,5cm; 2 strisce rettangolari lunghe come il lato corto da cui si suona e alte 0,5 cm; una striscia alta 1 cm dentellata, dove andranno ancorati i 7 tasti bianchi, nei quali si ricava un incasso per ogni tasto nero largo 1 cm e profondo 0,25 cm; infine 4 parallelepipedi 1x2 cm che fungeranno da piedini del pianoforte e un’ultima striscetta, 2 cm x 0,2 cm che sarà l’asta su cui appoggiare il coperchio del piano. A metà della base del pianoforte viene incollata la striscia dentellata, mentre lungo il lato del pianoforte dove si suona, i 7 rettangoli in corrispondenza sempre di dove si andranno a inserire i tasti, quindi degli incassi della struttura dentellata. Per i tasti bianchi, sempre con lo stesso cartone si realizzano 7 parallelepipedi senza base, larghi come detto 1,5 cm, alti 0,5 cm, lunghi come la distanza tra il lato corto dove si suona e dove sono stati incollati i rettangolini e la striscia dentellata a metà pianoforte. E questi rappresenteranno le 7 note musicali da DO a SI. Se si vogliono inserire anche i bemolle, i 5 tasti neri, occorre contemplare un incasso a metà circa di 5 tasti bianchi, della forma dei tasti neri del pianoforte, largo 0,5 cm lunghi 1/3 del tasto bianco, che andranno incastrati poi dove il bemolle è previsto, quindi tra DO e RE, tra RE e MI, tra MI e FA, tra SOL e LA, tra LA e SI. I bemolle saranno quindi 5 parallepippedi più piccoli neri senza base. Una vota creati i tasti bianchi, questi andranno inseriti sugli scassi della struttura dentellata incollata a metà base e i corrispondenti rettangolini incollati sul lato dove si suona. I tasti neri negli incassi corrispondenti. A incastro, senza colla perché poi i bianchi dovranno suonare. I neri non suoneranno. Una volta installati i neri, si aggiunge una striscia sempre di cartone, una delle due alte 0,5 cm, larga come tutto il pianoforte, che si va ad incollare dietro i tasti neri.Vengono tagliati dagli elastici larghi 7 striscette elastiche lunghe 2 cm. Queste andranno incollate con la colla a caldo sull’estremità posteriore dei tasti bianchi, da un lato, e l’altro lato incollate subito sotto a ciascun tasto bianco sulla base del pianoforte; qui poi sarà sovrapposto, per ciascuno, un altro rettangolino 1 cm x 0,5 cm, a fermare i punti in cui queste striscette elastiche sono incollate alla base del pianoforte, pertanto anche questi rettangolini saranno 7. Giunti a questo punto si tendono le corde del pianoforte, che sono gli elastici più sottili, che andranno aperti e tagliati delle opportune lunghezze. Sulla coda del pianoforte si tracciano i 7 punti equidistanti, in cui verranno incollati uno dei due capi della corda, in modo che la corda tesa si trovi a metà dei tasti bianchi. In modo corrispondente l’altro capo degli “elastici corda” sarà incollato sulla struttura rettangolare incollata precedentemente dietro i tasti neri. Perché le corde suonino, si andranno a incollare in senso perpendicolare, sagittale, i 7 cerchietti prima ritagliati, sotto le corde di elastico sottile, nel punto in cui erano state fissate le7 striscette elastiche spesse. Questi cerchietti andranno a pizzicare le rispettivecorde ogni volta che si premerà un tasto bianco, perché i cerchietti si alzeranno di 0,5 cm e toccheranno le corde elastiche. A questo punto si aggiungono i 4 piedini del pianoforte, incollati nella sua parte inferiore, che possono essere sempre dei parallelepipedi 1x2 cm, e si può posare la sagoma superiore del pianoforte, che per rimanere rialzata rispetto alla base costruita, come nei pianoforti tradizionali, avrà bisogno di una piccola striscetta di cartone, che incollata perpendicolarmente sul lato destro corto della struttura del piano, in senso verticale, permetterà di mantenere sollevata, come per le linguette posteriori delle cornici, la sagoma superiore a copertura del pianoforte, che però dovrà essere incollata con la colla a caldo su tutto il lato opposto, e poi come descritto appoggiato alla linguetta prima che la colla si indurisca. Ottenuto il minipianoforte a coda si potrà provare come suona cliccando sui tasti bianchi e decorare il suo aspetto a piacimento.
Preghiera sera
Preghiera della sera
Salmo 131: Signore, non si inorgoglisce il mio cuore.
Brano sul santo del giorno
(dal Passio Sancta Caecilae)
Condivisione in gruppo
Ci sono delle cose a cui diamo valore, che ci interessano di più in certi momenti della vita e poi queste passano e ne preferiamo altre. Viviamo amicizie che poi passano, facciamo attività che poi lasciamo per iniziarne altre. Quali sono quei valori e quelle situazioni che ci cambiano e che desideriamo condividere? Cosa sentiamo importante oggi rispetto a prima? Cosa sentiamo che ci cambia in meglio, che trasforma la nostra vita? Proviamo a parlarne insieme.
Preghiera al santo
O Santa Cecilia, che hai cantato con la tua vita e il tuo martirio le lodi del Signore,
e sei venerata nella Chiesa quale patrona della musica e del canto,
aiutaci a testimoniare, con la nostra voce e con la voce dei nostri strumenti,
quella gioia del cuore che viene dal fare sempre la volontà di Dio
e dal vivere con coerenza il nostro ideale cristiano. Amen.
Il mio journal diario
Nella giornata odierna le attività propongono scambi e condivisioni consigliate, ma anche occasioni di condivisione naturali dovute all’andamento della giornata stessa. Ciascun ragazzo e ragazza scriveranno sul proprio diario almeno 10 nomi di persone presenti al campo con le quali hanno condiviso qualcosa di particolare nel corso della giornata. I momenti di preghiera, i racconti con sottofondo musicale, la condivisione dei generi musicali preferiti. O ancora il cibo nei pasti e nelle merende, le camminate, i momenti di riordino e pulizie, le chiacchierate, le caramelle, una foto. Poi sceglieranno due di queste persone e utilizzando pennarelli o biro colorate, sui loro diari, scriveranno una dedica e un ringraziamento sulla ricchezza di quanto hanno condiviso, citando a piacimento anche frasi di canzoni, poesie, film, libri a loro note.