Le gelatine di frutta. Cronache dal punto di vista di Edmund

CRONACA DI UN PERSONAGGIO

EDMUND 

Lo immaginiamo frequentare le medie inferiori prima della guerra che li aveva allontanati dall’Arizona e di finire a Narnia per caso, entrando nell’armadio di cui parlava sua sorella Lucy. Si lascia ingannare dalla perfida strega Jadis, la quale è molto abile a conquistarlo, offrendogli gustose gelatine, e a illuderlo con la promessa di di farlo diventare un grande re. Edmund, del resto, incontra la strega in una fase della sua vita di ribellione e contrasto con la famiglia e i fratelli, in particolare con suo fratello Peter, al quale non ama sottomettersi ed obbedire. Ma nonostante gli scontri, vuole loro bene. Infatti non impiega molto a pentirsi di averli traditi e, crescendo, acquisirà una maturità e una saggezza che saranno di grande aiuto ai suoi fratelli regnanti. 

La storia

Uhmmm… che buone le gelatine: albicocca, fragola, mirtillo, arancia… Sono la leccornia più buona che abbia mai mangiato. Per una confezione di gelatine potrei fare pazzie. Ah già, sì. L’ho già fatta. Quando ho tradito i miei fratelli per mettermi alla stregua della strega Jadis. Vorrei vedere voi al posto mio. Mio fratello Peter mi tratta sempre come uno sciocco, inaffidabile, incapace. Mia sorella Susan gioca a farci da mammina, visto che mamma ci ha spedito lontani per via della guerra, e mia sorella Lucy è nel suo magico mondo, onestamente troppo piccola perché mi possa divertire a giocare con lei. Insomma, mi sentivo SOLO. Io speravo che mio fratello mi considerasse un po’ di più e così anche i nostri genitori. Invece lui, che è più grande, riceve tutti gli onori e il diritto di comandare su di noi più piccoli. Insomma, mentre mi animavano questi pensieri, mi si presenta la regina di ghiaccio, terribilmente affascinante e ammaliatrice nel suo abito agghiacciante, che mi promette addirittura un regno in cambio di sequela, mentre mi invita a gustare le adorate gelatine. Aspettavo da una vita un’occasione così. Non potevo rifiutare. Certo, di fatto la figura dello stupido l’ho fatta, perché lei ha astutamente usato le mie debolezze (la golosità per le gelatine e il bisogno di essere valorizzato), per catturare me e attirare in trappola i miei fratelli. E non vi dico la furia di quel borioso di mio fratello Peter, quando se ne è reso conto. Ma in fondo siamo fratelli. E quei tre non ce l’hanno fatta a lasciarmi sbranare dai lupi della regina o a permettere che mi trasformasse in una statua di pietra per sempre. 

Penso che una decisiva buona parola l’abbia messa il grande Aslan, che davvero è grande di nome e di fatto, sia con i miei fratelli facendoli ragionare, sia con la strega, facendola desistere dall’idea di immolarmi sulla tavola di pietra in quanto traditore. A me Aslan ha saputo rivolgere solo sagge parole di comprensione. Mi ha fatto comprendere la portata del mio errore, ma anche che tutti abbiamo delle debolezze e che è normale per gli uomini cadere in tentazione. Piuttosto è bene conoscerle e imparare a impedire che altri ne facciano uso per ricattarci e farci del male. Ad Aslan devo tutto. Non solo la comprensione e il perdono, ma anche l’aver letto nel mio cuore la profonda sete di giustizia che mi anima e per cui combatto, e ancor più l’essersi offerto in sacrificio alla strega al mio posto. Neanche i miei fratelli si sono offerti per salvarmi! Però devo riconoscere che erano disposti a morire in battaglia per me. Loro i valorosi, io il giusto.

0

INGRESSO NELL'ARMADIO

Attività mattutina di attivazione e di immersione nell’ambientazione. 
Ogni mattina i ragazzi hanno la possibilità di portare un po’ di primavera a Narnia, dove il paesaggio è, almeno i primi giorni, innevato, ibernato, spento. Ecco alcune proposte che possono essere attuate nelle varie giornate come apertura di giornata. 

Costumi reali 

Cosa indossiamo stamattina? Siamo i nuovi re e regine di Narnia! O almeno li interpretiamo in questo campo. Pertanto, non possiamo scendere a fare colazione… in pigiama! Non si confà a persona del nostro rango. Quindi organizziamo teli, tessuti, accessori, abiti, proviamo a scambiarci oggetti tra noi e rovistiamo tra i materiali degli educatori (con il loro permesso): ciascuno di noi dovrà indossare abiti e accessori degni di un re di Narnia, prima di sorseggiare il tè a casa Castori e abbuffarsi di biscotti!

0

LABORATORIO DI MAGIA

Le uova gelatinose 

Bottiglie di aceto di vino bianco, uova scadute non sode, bicchieri di vetro, spirito (interno) di tutti gli evidenziatori che riusciamo a recuperare. Lasciamo almeno mezza giornata lo spirito di un evidenziatore a bagno nell’aceto dentro un bicchiere di vetro. Mescoliamo in modo che il colore dell’evidenziatore si distribuisca, uniformemente, nell’aceto. Aggiungiamo un uovo intero con guscio e lasciamolo a bagno fino all’indomani. Il giorno dopo, come per magia, lo troveremo colorato e gommoso come la gelatina

Attività

Un angolo di solitudine 

Finalità: affrontare un minimo tempo nel quale rimanere completamente soli e allenarsi alla concentrazione. 

Materiali: cartoncini (1 per ogni ragazzo) e una biro, 1 palloncino colorato gonfiato a elio. 

Spazio: all’aperto 

Durata: 40’ 

Svolgimento: l’educatore illustra l’area all’interno della quale ciascun ragazzo può andare alla ricerca del proprio angolo speciale di solitudine, cercando di stuzzicare la loro curiosità anche rispetto ad anfratti un po’ più nascosti. Poi vengono dati 20 minuiti nei quali ciascun ragazzo può cercare il proprio spazio, sistemarsi presso di esso, e raccogliersi in solitudine provando a concentrarsi. Quando si sente concentrato slegherà il palloncino che l’educatore gli ha legato al polso e lo lascerà volare in alto, come segnale che è pronto. Si prenderà poi i minuti restanti per scrivere a se stesso una breve lettera nella quale dirsi cosa lo fa stare bene e cosa invece lo preoccupa e lo fa star male. Un richiamo sonoro inviterà i ragazzi a tornare al campo base, e man mano ritornano potranno raccontare a un compagno com’è stata l’esperienza, e, se lo desiderano, condividere anche il contenuto della lettera.  

Gioco

Mi fai un autografo?  

Materiali: cartoncino per gli autografi dei personaggi e una biro per ogni ragazzo.  

Spazio: all’aperto 

Durata: 40’ 

Svolgimento: i ragazzi hanno 5 minuti per scegliere quale personaggio della storia essere e per scriverlo con una biro nell’interno dell’avambraccio senza che nessun altro veda. Al VIA degli animatori i personaggi hanno 10 minuti per nascondersi soli, ciascuno per suo conto. nell’area gioco definita. Passati 10 minuti, i giocatori possono iniziare ad andare alla ricerca dei personaggi nel campo gioco. Ogni volta che ne scovano uno, devono conquistare un autografo del personaggio trovato sul cartoncino di cui ogni giocatore è stato dotato dagli animatori, sapendo che potrebbero incontrare tantissimi Peter e nessuna Susan o tante Streghe e nessuna Lucy. Ci sono però alcuni impedimenti al conseguimento dell’autografo. Quando si incontra una Strega Jadis si rimane congelati senza autografo e non si può proseguire il gioco fino a quando non arriva un Aslan che con il soffio libera, permettendo un reciproco scambio di autografi. Per avere un autografo da Edmund occorre offrirgli una caramella di suo gradimento; per averlo da Lucy vincere a chi urla più forte; per poterlo avere da Peter occorre vincere una sfida al tocco (o a scalpo); per averlo da Susan declamarle versi di una poesia a memoria. Vince chi colleziona più autografi. E attenzione degli animatori sarà ricoprire il ruolo di Aslan qualora la quantità delle Streghe sia prevalente. Perché le streghe tra loro non si congelano e si alleano per scambiarsi i rispettivi autografi a differenza di Aslan che li regala a chiunque lo trovi. 

0

DAVANTI ALLA TENDA DI ASLAN

Vangelo 

“Chi tra voi governa diventi servo”,  Lc 22 24-27 

E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve».  

 

Commento 

Può capitare di cadere nella trappola della presunzione, di sentirsi migliore di altri, di fare confronti tra chi è preferito o rifiutato. Spesso siamo portati a vedere quello che ci manca piuttosto che quello che abbiamo. Edmund vive questa sofferenza interiore, questa solitudine perché pensa di essere rifiutato, non ascoltato… Gesù traccia la strada per superare tutto questo: il servizio. Chi serve passa dall’ultimo al primo posto! 

 

Simbolo: SEDIA VUOTA 

Impegno: cerca di trovare un po’ di tempo per stare da solo a riflettere, senza fare paragoni con gli altri, senza pensare che altri potrebbero sedere in posti migliori. 

 

Preghiera della sera 

Parafrasi del Salmo 129 

Non c’è profondità che mi impedisca di gridare a te 

E tu ascolti la mia voce 

Signore, accosta le tue orecchie amorose 

Alla mia voce che ti implora 

Perché anche un disperato implora 

Anche chi è nella solitudine 

Può sperare nella compagnia del Signore 

E, anche se ti sento presente o assente 

Tenero come una madre mi porgi la tua mano e mi sostieni. 

0