Creatività

Strumento

Il sax è stato inventato da Adolphe Joseph Sax circa 200 anni fa.Sax era un artigiano belga molto competente cresciuto nella bottega del padre, che costruiva flauti e clarinetti a Bruxelles. Esperto di fisica e musicista lui stesso, riuscì, partendo dalla struttura in legno del clarinetto, a studiare forma e modalità di emissione suoni in un ottone, che divenne il sax; lo portò a Parigi, dove musicisti e il direttore del Teatro dell’Opera contribuirono a riconoscere l’unicità e la qualità del suono dello strumento proposto da Sax, e poi pian piano saxofonisti e jazzisti famosi lo diffusero in tutto il mondo.In Italia, esistono ben due musei famosi dedicati al sax, a Quarna (Verbania), dove vi è anche una nota fabbrica che li produce, e a Roma, vicino a Fiumicino, ove è possibile non solo ammirarne l’evoluzione storica, ma anche pezzi preziosi appartenuti a musicisti che hanno fatto la storia.Si suona attraverso un soffietto di bambù, che si tiene tra le labbra e si chiama ancia, e il sax, come la voce umana, può essere di diverse tonalità: soprano, contralto, tenore e basso.
 

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Parola Chiave

Questa è la puntata in cui al centro vi sono i talenti e i virtuosismi di ciascun ragazzo. Quindi spazio alla creatività di ciascuno, ma anche alla creatività delle band, che, quando si ritrovano, diventano una nuova creatura e non più solo la somma deisingoli musicisti. Quale strumento meglio del sax poteva rappresentare la duttilità del passare da assoli di protagonismo personale ad armoniose partecipazioni in una sonata di gruppo? Anche il sax ha fatto e prende parte ad esecuzioni orchestrali, oltre che essere membro di band rock, pop e jazz o protagonista di corposi concerti in solitaria. L’accostamento al santo musicista Carlo Acutis, sassofonista, sottolinea la sua scelta di vivere con creatività amorosa la fede in Dio.
 

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Storia

Sembrava di stare in una gravity room, con tappeti elastici e materassi di gommapiuma ovunque. Alcune prove erano individuali, altre in squadra. Il docente di educazione fisica aveva impostato la prova pratica sportiva come fosse un pentathlon, dove misurarsi in diverse discipline di atletica individuale e alcune di squadra.“Vai Charlieeeee, vai, vaiii…”, Fred si stava sgolando mentre il suo compagno stava correndo a più non posso per consegnare il testimone della staffetta al terzo del gruppo”. Charlie, rantolando a terra dopo aver consegnato il testimone, chiese: “Come stiamo messi?”. “20 secondi in più delle altre squadre, ma almeno la staffetta era l’ultima”.Fred si sedette accanto al suo inseparabile amico, ridendo di come entrambi erano rimasti appesi ciondolanti mentre tentavano la parete di arrampicata, con tanto di intervento del prof. per farli scendere. “Ti ricordi che è oggi?”. “Oggi…?”. “Dai, l’incontro con gli Stars di quinta”. “Ah, il famoso incontro con i tre senior per valutare la tua ammissione in band, cioè per farti dire che sono già al completo, grazie e arrivederci”. Fred lanciò un finto gancio a Charlie, che rise divertito. “Dove ti hanno dato appuntamento?”. “Sul tetto”. “Cosaaaaa? Sul tetto di che? Della scuola?”. “Sì, in cima alla scala esterna antincendio, che dà su una terrazza comunicante col tetto, alle 17. Ogni tanto fanno anche qualche prova lì, senza amplificazione”. “Tieni le cuffie bluetooth intorno al collo connesse al telefono, io sto in linea dall’altra parte, ti suggerisco info se serve”. “Sei grande! So che posso contare su di te!”. “Tu cerca di farti prendere, che ormai vivi solo per questa band e per occhi blu… altro che chi trova un amico, trova un tesoro… chi trova Fred, trova una Band e guai al seguito!”.Si diedero appuntamento telefonico per il pomeriggio ed erano già connessi via cellulare mentre Fred saliva le scale antincendio con chitarra in spalla. “Ehi ragazzino, sei arrivato”. “Ehilà ragazzi, come butta? Qui è Fred”. “Ma come parla, questo? Ma non è quello che ci ha fatto saltare l’impianto a quella festa privata un po’ di tempo fa? Che buffone”. “Vuoi una birra ragazzino?”, “Sì, graz…”, “No, non prendere la birra, devi dire NO!”, sussurrò dentro le cuffie Charlie a Fred. “Anzi, meglio di no, che ne ho già bevute abbastanza per oggi…”. “Che non bevo, gli devi dire che non bevi!”. “Come vuoi. Senti… perché ci hai voluti incontrare?”. “Perché voglio entrare a far parte degli Stars, per me siete fortissimi!”. “E secondo te, perché tra tutti quelli che vorrebbero entrare a far parte della nostra band, dovremmo prendere proprio te, per giunta di prima, e che non sappiamo neanche se sa maneggiare uno strumento? Poi noi abbiamo già il chitarrista, ed è anche piuttosto in gamba”. “Perché anche io sono in gamba e two chitarristi is mei che one!”. E con un sorriso smagliante Fred iniziò a strimpellare uno dei pezzi che gli riusciva meglio, tra le cover che si era allenato a suonare”. “Ok, ragazzo, può bastare”. Intervenne Ringo. “Abbiamo il nostro chitarrista malato ora, etra due settimane il concerto di primavera. Ma con lui non possiamo farele prove. Presentati domani a quest’ora, qui. Proverai qualche pezzo e se tieni il passo considereremo di farti suonare come sostituzione in questa occasione”. “Certo, certo… sarò qui domani, puntualissimo, a quest’ora. Grazie Ringo, grazie ragazzi. È stato un piacere, a domani allora”. Gli altri membri della band guardarono Ringo un po’ perplessi, non capendo bene il motivo per cui avesse fatto la proposta a un tale inesperto. A Fred, invece, non parve vero, e ridiscese la scala come se non toccasse i gradini, mentre Charlie dall’altro capo del telefono sprofondava la testa tra le mani, chiedendosi come avrebbe potuto l’amico essere pronto in così pochi giorni per suonare a un concerto, senza collezionare una figuraccia galattica, in primo luogo con Martina.
 

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Preghiera mattino

Preghiera del mattino

Canto: Se qualcuno ha dei beni

Brano dal Vangelo

(1 Corinzi 12,12-18)

Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti, noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse:“Poiché non sono mano, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: “Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto.

Riflessione sul brano

Noi da soli, siamo come incompleti, ma tutti insieme con il Signore diventiamo importanti membra di un unico corpo, grazie allo Spirito che abita in noi e che rappresenta la massima espressione della creatività. L’unità che lo Spirito suscita nella Chiesa è il corpo del Signore risorto: con la testimonianza della vita, la carità e l’aiuto verso chi è in difficoltà dimostriamo che Cristo cammina nella storia con i nostri piedi, agisce con le nostre mani, parla con le nostre labbra, guarda con i nostri occhi, pensa con la nostra mente ed ama con il nostro cuore, abitato dalla grazia dello Spirito. La Chiesa ci aiuta a capire cosa vuol dire appartenere a un gruppo, essere parte di una squadra, essere solidali gli uni gli altri: senza anche solo uno dei membri il corpo non funziona e allo stesso tempo ciascuno gli appartiene e non può mettersi da parte.

Santo del giorno: Beato Carlo Acutis (12 ottobre)

Carlo nasce a Londra nel 1991 ma è vissuto a Milano fino alla prematura morte il 12 ottobre 2006 a causa di una malattia improvvisa. Ciò che ha reso particolare questa persona è stato l’amore per l’Eucaristia: da quando aveva 12 anni andava quotidianamente a Messa. Diceva “davanti al sole ci si abbronza, ma davanti a Gesù Eucaristia si diventa santi”. Si può considerare il primo santo nativo digitale: era molto abile nell’utilizzo del PC e sfruttava molto bene le potenzialità di internet. Ma una sua particolare passione era la musica. Dal momento che era autodidatta in tante cose, e per questo stupiva gli adulti, decise di non imparare a suonare il flauto a scuola, ma volle portare il sassofono. In breve tempo riuscì a suonarlo perché, come per ogni cosa, quando voleva arrivare a un risultato e raggiungere una meta, vi si dedicava con diligenza e creatività riuscendo nell’impresa. Carlo ciinsegna così che anche nella musica occorre prendere sul serio ciò che si fa, con la stessa diligenza e creatività, perché a Gesù occorre “rendere conto della speranza che è in noi”.

Impegno del giorno

Per Carlo Acutis l’Eucaristia era il sole: interroghiamoci sul significato che ha per noi la Messa. È la memoria del dono di Gesù che continuamente ci porta a voltarci verso il Padre? Siamo come girasoli che guardano al sole, lo cercano e orientano la loro esistenza verso di lui?Cerchiamo in questa giornata di vivere un momento particolare di attenzione all’Eucaristia o pregando in ginocchio davanti ad un crocifisso.
 

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Attività e giochi

Spazio social BAND

Si avvicina il momento dell’esibizione finale, quindi occorre preoccuparsi anche dei costumi e del look di scena.Le band possono mettere in campo la propria creatività per immaginare abiti e accessori che indosseranno per esibirsi l’ultimo giorno di campo, in base a quanto hanno con sé o quanto possono trovare in loco.L’educatore fotograferà poi le band in posa, agghindati di rispettivi accessori; a seguire con una app gratuita che trasforma le immagini in cartoons modificherà le rispettive fotografie rendendole dei veri e proposti poster illustrati da postare nel social del campo.

Gioco

Titolo: Parole in codice

Durata: 45’ - 60’

Spazio: all’aperto

Materiale: un codice sonoro diverso per ogni squadra; fogli e biro; pentole e utensili da cucina, fischietti.

Svolgimento: ciascuna squadra si suddivide in due gruppi, i mittenti e i riceventi. Si posizionano un gruppo da un lato e l’altro all’altro capo del campo di gioco di 5x5m, 1 squadra sul lato orizzontale, 1 squadra sul lato verticale e si assegna quindi un campo gioco a 2 squadre. Per far giocare quindi 4 o 6 squadre contemporaneamente, occorre prevedere 2 o 3 campi gioco. Ad ogni squadra vengono assegnate due copie di un alfabeto sonoro codificato, coniato e tradotto in segni dell’alfabeto italiano dall’educatore. Es. Squadra 1. Morse realizzabile con pentola e utensili da cucina. Squadra 2. Alfabeto di fischi lunghi, medi, corti. 3. Codice beep lunghi medi corti, pronunciati vocalmente. 4. Battiti di mani. Ecc. Gli emittenti ricevono anche una parola dall’educatore da realizzare nel proprio codice. I riceventi foglio e biro per provare a scrivere la parola che i propri compagni stanno loro trasmettendo. Le parole sono diverse per ogni squadra e il via alla codifica viene data a tutti contemporaneamente. I riceventi avranno 5 minuti per comprendere la parola e ciascuna squadra potrà ripeterla massimo 2 volte. Vince chi indovina più parole. Occorre prevedere a metà gioco un’inversione di ruoli tra emittenti e riceventi e si possono applicare alcune ulteriori varianti. Le parole possono pian piano diventare brevi frasi quando le squadre avranno iniziato ad avere confidenza con il proprio codice sonoro. Alle squadre possono venir affidati anche gli altri codici sonori delle altre squadre, e alcuni riceventi possono decidere di provare a indovinare le parole delle altre squadre, ottenendo quindi più punti per la propria e gli emittenti provare a creare qualche suono che confonda gli avversari, senza disorientare i propri.

Attività

Titolo: La musica nell’arte

Durata: 45’ - 60’

Spazio: all’aperto o al chiuso

Materiale: un dispositivo connesso online a gruppetto o uno dell’educatore per tutti o stampe di diverse opere d’arte contenenti gli strumenti scelti dai ragazzi; cartelloni e pennarelli; fogli da disegno, carboncini.

Svolgimento: le band avranno a disposizione un dispositivo collegato online per cercare delle opere d’arte in cui sia rappresentato il proprio strumento musicale nel quale si sono identificati nella prima puntata. Oppure possono fare ricerca sul dispositivo dell’educatore o tra stampe precedentemente ricercate e messe a disposizione dei gruppi. L’attività consiste nel far riprodurre su foglio da disegno con i carboncini, a ciascun ragazzo, l’opera d’arte che rappresenta o richiama lo strumento scelto dal ragazzo stesso. Esistono dipinti, mosaici, arazzi o statue, nelle varie epoche e correnti artistiche, nei quali compaiono tamburi, pianoforti, corali, sax, trombe, bassi o chitarre? Ciascun membro delle band sceglierà la propria opera e cercherà di riprodurla a sua discrezione e capacità su un foglio da disegno, con rispettiva didascalia che citi l’opera originaria. A seguire l’educatore chiederà ai gruppi di allestire una piccola mostra, avvalendosi di ciò che possono trovare in natura, senza danneggiarla, che esponga le proprie opere, visitabile dalle altre band, con tanto di guide (membri stessi di ciascuna band) che potranno fornire informazioni sulle opere originarie che contenevano gli strumenti scelti.

Laboratorio

Titolo: Il sassofono

Durata: 30’Spazio: all’aperto/al chiuso

Materiale: (per ragazzo) una bottiglia d’acqua vuota da 1 litro, una cannuccia di plastica, un palloncino classico, forbici, nastro isolante, 6 tubi da elettricisti di cui trediritti di 3 lunghezze diverse il più lungo di ca. 20 cm, il secondo di 10 cm, il più corto di 2 cm e 3 curve uguali; corda.

Svolgimento: la costruzione del sassofono è l’evoluzione di quella del microfono descritta in precedenza. Si parte tagliando la bottiglia di plastica e tenendo il collo a imbuto. Si taglia il palloncino, praticando il taglio poco prima che inizi il collo del palloncino; si taglia la cannuccia, tenendo la parte flessibile ed eliminandone 2 cm di lunghezza in fondo. Poi si prende il tubo da elettricista più lungo e si aggiunge ad una delle due estremità una curva; dalla curva si prosegue aggiungendo il tubo di 2 cm che funge da giuntura; si aggiunge la seconda curva, da qui si attacca il tubo da 10 cm e a questo si attacca l’ultima curva rimasta. Si fanno alcuni giri con il nastro isolante in corrispondenza di tutti i collegamenti fatti, si attacca il palloncino così come tagliato prima, dal lato tagliato, nella curva infilata per ultima e dentro il palloncino si inserisce, dal lato dell’imboccatura, la cannuccia e anche qui si stringono questi ultimi due collegamenti con il nastro isolante.Infine, il collo della bottiglia lo si infila e lo si fissa col nastro dall’estremità opposta rispetto alla cannuccia, ovvero in corrispondenza dell’estremità libera del primo tubo, il più lungo, in modo che il collo dove di solito si avvita il tappo si infili nel tubo.Fatto questo, si può decidere di annodare una corda lunga almeno 1 m a due punti opposti dei tubi così assemblati, in modo da crearsi uno spallaccio che permetta di indossare più facilmente il sax creato. Si porta la cannuccia alla bocca e si rivolge il lato del collo di bottiglia a imbuto (altra estremità) verso il pubblico, poi si comincia a soffiare e pernacchiare!

 

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Preghiera sera

Preghiera della sera

Salmo 26: Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi.

Brano sul santo del giorno

(dalla biografia del Beato Carlo Acutis)

«La felicità è lo sguardo rivolto verso Dio. La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi. La nostra meta deve essere l’infinito, non il finito. L’Infinito è la nostra Patria. Da sempre siamo attesi nel Cielo. Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie».

Condivisione in gruppo

Quanta ricchezza che ciascuno di noi possiede! Quanta creatività ciascuno può esprimere! Come diceva Carlo Acutis, non siamo fotocopie, anche se a volte ci capita di omologarci, di confonderci tra gli altri, di non far emergere le diversità e la nostra creatività. La lettera ai Corinzi che stiamo leggendo ci fa invece comprendere che ognuno di noi ha un dono particolare per l’utilità comune. Quali sono i miei doni particolari, unici che generano gioia e serenità?

Preghiera al santo

O Padre, che ci hai donato Carlo, modello di vita per i giovani,

e messaggio di amore per tutti,c

onferma la mia Fede, alimenta la mia Speranza, rinvigorisci la mia Carità,

a immagine del giovane Carlo.

Rendi piena la nostra gioia, ponendo Carlo tra i Santi della tua Chiesa,

perché il suo sorriso risplenda ancora per noi a gloria del tuo nome. Amen
 

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Il mio journal diario

Per raccontarsi e raccontare a qualche compagno/a con cui si lavorerà in gruppo come stanno andando queste prime giornate di campo, i ragazzi avranno a disposizione una serie di adesivi e stickers, resi disponibili dall’educatore.Prima cercheranno di scrivere, individualmente, sulla propria pagina gli aspetti che ritengono più positivi e quelli più difficoltosi dell’esperienza che stanno vivendo. A seguire provano a condividerli in piccolo gruppo, in modalità creativa, utilizzando uno o più sticker diversi per ciascun aspetto, che attaccheranno sul diario mentre li raccontano ai compagni.
 

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