Argomento del giorno

Parola chiave: SOCIALITA’

Immagine origami: Pinguino

Per il video qui: https://www.youtube.com/watch?v=Bsdw5vwn6nE&list=PLuTAROuUqT4_16YP4FB-MzLVbPwTFvBLT&index=2

Trovate le istruzioni cartacee qui sotto

 

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Storia

La danza del Pinguino

T., in sella alla gru di carta, si ritrovò improvvisamente in una strada trafficata, e decise di mettersi subito alla ricerca degli altri origami di carta da risvegliare. Scese dalla gru e mentre camminava, notò un involucro abbandonato di una merendina sul marciapiede. Attratto dalla curiosità, si chinò per raccoglierlo e fu sorpreso quando l'involucro prese vita, trasformandosi in un allegro e socievole origami a forma di pinguino.

Pinguino sorridente gli disse: "Sono felice di incontrarti! Sono il terzo membro dell'alleanza dei sette, Pinguino. Sono noto per essere divertente e socievole. Sai, ho sentito parlare della tua missione e ho un'idea che potrebbe aiutarci. Seguimi!"

T. un po’ perplesso, ma ormai abituato alle stranezze, accettò con entusiasmo e insieme, il pinguino e la gru, si misero subito al lavoro per organizzare un incredibile flash mob di personaggi di carta.

Tutti e tre insieme si recarono nei luoghi più frequentati della città, invitando altri origami di carta ad unirsi al loro spettacolo. Origami di varie forme e colori si unirono alla festa, ballando, saltellando e creando un'atmosfera di magia e meraviglia.

Le persone che assistevano al flash mob rimasero affascinate dallo spettacolo: si fermavano per guardare, scattare foto e applaudire. Era come se la magia degli origami avesse catturato il loro cuore. Mentre lo spettacolo raggiungeva il culmine, T. e il pinguino si scambiarono uno sguardo complice, felici del successo del flash mob. Ma sapevano che c'era ancora molto lavoro da fare per mantenere vive e felici le persone e salvarle dalla desolazione. 

Con la gru, la volpe, il pinguino e l'alleanza dei sette al suo fianco, T. si sentiva invincibile. Era determinato a compiere il suo destino e a proteggere il mondo dall'oblio, salvaguardando la bellezza della creatività e dell’arte, proprie di ogni preziosa identità.

T.  aggiunse al suo taccuino anche un colorato pinguino e mentre disegnava, la gru e il pinguino gli chiesero da dove nasceva la sua passione per l’illustrazione. Tristan inizió a rispondere e poi si accorse che gli mancavano dei ricordi.

"La mia passione per l'illustrazione..." cominciò T., cercando di mettere insieme i frammenti di memoria. "È qualcosa che ho sempre avuto fin da quando ero bambino. Ricordo di aver trascorso ore a disegnare su qualsiasi cosa avessi tra le mani, dai quaderni alle pareti della mia stanza. Era come se i miei disegni prendessero vita e mi facessero compagnia”. “Quando ero piccolo, mia madre mi raccontava storie meravigliose prima di dormire", continuò. "Erano storie di creature magiche, di mondi fantastici e di avventure straordinarie. Ogni notte, prima di chiudere gli occhi, immaginavo questi personaggi e poi li disegnavo nel mio taccuino”.

Mentre parlava, T. si rese conto che non riusciva a ricordare i dettagli precisi dei momenti in cui aveva scoperto la sua passione per l'illustrazione. Sentì un senso di smarrimento e frustrazione. Ma proprio in quel momento, la volpe si sdraiò accanto a lui, emanando un'aura di calma e saggezza.

"Non preoccuparti se i ricordi sembrano sfuggirti”, disse la volpe con voce gentile, “ciò che importa è che hai la passione e il dono dell'illustrazione dentro di te. Non devi necessariamente ricordare l'origine di tutto, ma puoi concentrarti sul futuro e sulla ricerca degli altri origami. Solo tu hai il potere di risvegliarci. Avanti, proseguiamo."

 

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Preghiera

Preghiera del mattino

Canto di inizio: Su ali d’aquila

Dal Salmo 121: Alzo gli occhi verso i monti, da dove mi verrà l’aiuto?

Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede, 

non si addormenterà il tuo custode.

Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d'Israele.

Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre,

e sta alla tua destra.

Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.

Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita.

Il Signore veglierà su di te, quando esci e 

quando entri, da ora e per sempre.

 

Dal Vangelo di Luca (Lc 5,12-16)

Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi». Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!». E subito la lebbra scomparve da lui. Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: «Và, mostrati al sacerdote e fà l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi». La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.

 

Commento al vangelo

La condizione del lebbroso in Israele era veramente difficile perché era considerato impuro e doveva allontanarsi dalla collettività, ne era escluso, era privato della socialità. Per questo chiede a Gesù di essere sanato e purificato: per poter tornare alla vita sociale insieme agli altri, a non essere più escluso per la propria condizione. La parola del Signore ha la capacità di creare comunione, gruppo e si esprime pienamente nella vita comune, nella comunità ecclesiale. Il cristiano sa che solo nella comunione e amicizia con gli altri si esprime il regno di Dio, su realizza il vangelo di salvezza.

 

Attività: Se vuoi puoi sanarmi: il ritorno alla socialità

Viene preparato un elenco di elementi, scritti su dei foglietti, che si combinano bene insieme, come olio e aceto, sale e pepe, luna e sole, pane e marmellata, ecc.. Una parola, un foglietto. Se ne fissa uno sulla schiena di ogni persona. A due a due cercheranno di scoprire cosa c'è scritto sulla loro schiena, facendosi domande a cui però è possibile rispondere solo con sì o no (ad esempio "Sono dolce?", "Mi indossi?", "Sono freddo?"). Una volta che i partecipanti scoprono chi sono, devono trovare l'altra metà della coppia e ristabilire così una piena socialità. Al termine dell’attività ciascuna coppia inventerà un proprio gesto di pace, lo scambierà e lo proporrà all’intero gruppo.

 

Preghiera della sera

Collegamento con la parola chiave del giorno

La compagnia degli amici e delle persone care sono indispensabili per non scoraggiarsi e non abbandonarsi ad una spenta sopravvivenza: donano gioia perchè fanno sentire voluti e riconosciuti e aiutano a circoscrivere e sdrammatizzare i problemi e le fatiche. Pinguino lo sa bene, per questo invita gli amici origami e Tristan anche a concedersi sani momenti di divertimento, che motivano e ricaricano, donando energia per raggiungere le mete importanti.

Spazio origami

Sotto il piede piatto del pinguino origami si invitano i ragazzi a scrivere il nome di una persona che li fa spesso ridere, donando loro spensieratezza.

Preghiera della tradizione

Angelo di Dio

Canto finale: Su ali d’aquila

 

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Giochi

Gioco

 

Titolo: Dimmi che lingua parli e ti dirò da dove vieni

Durata: 30’

Spazio: all’aperto e al chiuso 

Materiali: foglietti con espressioni tipiche e semplici di varie lingue del mondo; urna o contenitore per mescolarli. 

Svolgimento

Si può giocare individualmente o in squadre. 

A turno un giocatore guadagna il centro e pesca dall’urna un foglietto, preparato precedentemente dall’educatore in caratteri italiani, e nel quale anche fonemi particolari sono trascritti in lettere comprensibili dai ragazzi. Si tratta di brevi frasi tipiche delle conversazioni e dei momenti di socialità, relative a vari paesi del mondo. Legge in silenzio la frase, o meglio gli idiomi che vi trova scritti, prova a dirsela mentalmente e, al via dell’educatore, pronuncia a voce alta la frase del foglietto. I giocatori o le squadre devono indovinare la lingua e il paese cui appartiene la frase appena pronunciata. Se si gioca individualmente, l’educatore può aiutare nella pronuncia il ragazzo che legge. Se si gioca a squadre, chi legge ha tre tentativi per pronunciare al meglio delle sue possibilità quanto trova scritto. Poi si procede al cambio lettore, con un giocatore di un’altra squadra. Viene valutata sia la pronuncia per la quale la squadra del giocatore può aggiudicarsi da 1 a un massimo di 3 punti; sia le risposte corrette indovinate che valgono altri 3 punti per la squadra che indovina. I giocatori si possono prenotare per rispondere attraverso appositi rumori, che un giocatore a turno per ciascuna squadra potrà emettere, precedentemente concordati e collaudati dell’animatore. Inoltre, per alcune frasi, l’educatore potrà dare facoltà alle squadre di provare a indovinarne anche il significato. In questo caso si aggiudicano ulteriori 3 punti le squadre che indovinano. 

 

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Attività

Attività: Fotolibro CartaStorie

Durata: 60’

Materiali: 2/3 stampanti, 2/3 pc, collegamento internet, colla, cancelleria, quaderni per scrapbooking, elementi decorativi per quaderni

Vengono rese disponibili alcune stampanti e computer a cui inviare fotografie che i ragazzi realizzano con i propri dispositivi personali. La richiesta è di raccontare attraverso un personale fotolibro, ciascuno dal proprio punto di vista, la vita al campo scuola CartaStorie. Le foto poi ritagliate, vengono incollate su quaderni, commentate e le pagine decorate con la tecnica dello scrapbooking; infine portati a casa come ricordo, che permetterà di narrare quanto condiviso anche alle famiglie.

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Verifica Giornaliera

L’educatore crea un profilo social del campo CartaStorie, proprio del gruppo parrocchiale che lo sta vivendo. Ne crea lo scheletro con le informazioni minime e la foto del profilo. Poi riunisce i ragazzi e chiede loro cosa vorrebbero condividere e postare nel profilo del campo.

Emergeranno molti contenuti che permettono all’educatore di riflettere sul termine “social”: ovvero condividere, mettere in comune, dialogare, interrelazione, scambio. Infatti la radice è la stessa del termine “socialità” che significa, nei fatti, creare rete, comunità, coinvolgere l’altro in iniziative positive per la persona. 

  • Le seguenti domande stimolo possono essere di aiuto all’educatore per la riflessione personale e di gruppo con i ragazzi:
  • Cosa posterei sul profilo social del campo e cosa no invece?
  • Sentiamo importante che ciascuno di noi sia presente e compaia in questa comunità social online? Perché?
  • Che differenza c’è tra una comunità virtuale e una reale come quella che rappresentiamo noi qui ora?
  • Come mi fa sentire notare di essere accolto in questa comunità?
  • Nella giornata di oggi mi è capitato di fare il “Pinguino” della situazione? È stato utile? Perché ho sentito il bisogno di farlo?

 

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