Argomento del giorno

Parola chiave: CAPACITA’ DI OSSERVAZIONE

Immagine origami: Gufo

Istruzioni video per costruire l'origami qui: https://www.youtube.com/watch?v=Xl9kZirH7g8&list=PLuTAROuUqT4_16YP4FB-Mz...

Istruzioni cartacee per costruire l'origami da scaricare qui sotto

 

 

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Storia

La segreta

T. e i suoi alleati proseguirono il loro viaggio alla ricerca degli altri origami di carta da risvegliare, in particolare del cronografo e di Gufo. Decisero di visitare un antico museo, noto per le sue collezioni di orologi e strumenti di misurazione del tempo. Erano certi che in un luogo simile avrebbero trovato qualcosa di speciale.

Entrarono nel museo e si trovarono circondati da un'incredibile varietà di orologi: da quelli antichi a quelli moderni, da quelli a cucù a quelli a pendolo. T. era affascinato da tutti quegli oggetti, ma un orologio in particolare catturò la sua attenzione. Era un cronografo d'epoca, con un design elegante e dettagli finemente lavorati.

Mentre T. si avvicinava all'orologio per osservarlo meglio, qualcosa di straordinario accadde. L'orologio iniziò a ticchettare più forte e le lancette iniziarono a muoversi in modo irregolare. Poi, improvvisamente, l'orologio si aprì e al suo interno apparve un origami a forma di gufo.

Il gufo di carta si staccò dall'orologio e aprì le sue ali maestose. Era il quinto membro dell'alleanza dei sette, il Gufo esperto osservatore. Con voce calma e sagace, il gufo disse a T.: "Sono qui per aiutarti nella tua missione. Ho occhi acuti e posso vedere ciò che gli altri non notano. Insieme, potremo raccogliere informazioni preziose per combattere l'oblio e proteggere la memoria".

T. si sentì sollevato nel vedere Gufo, acuto osservatore. Sapeva che con le sue abilità di osservazione avrebbero potuto scoprire molto di più sull'oblio e trovare i modi per contrastarlo. Era grato per l'aiuto del gufo e desiderava subito iniziare il lavoro.

Gufo suggerì a T. di consultare antichi testi e mappe nascosti all'interno del museo, che contenevano indizi preziosi sulla natura dell'oblio e sulle sue origini. Grazie all’astuzia di Volpe riuscirono a raggiungere una sala segreta del museo, lasciando Elefante e Pinguino all’esterno del museo, in allerta. In caso qualcuno si fosse chiesto cosa ci facesse uno elefante in origami fuori dal museo, ci avrebbe pensato Pinguino a distogliere l’attenzione con uno dei suoi show. 

La segreta sembrava accessibile solo attraverso un passaggio nascosto dietro un grande quadro, ma Gufo riuscì a vederlo e Gru a spostare il quadro al punto giusto tanto da aprire l’accesso.

Entrati nella sala segreta, si trovarono circondati da scaffali di volumi polverosi e rotoli di pergamena ingiallita dal tempo. Iniziarono a esaminare attentamente i testi antichi e le mappe, cercando indizi che potessero rivelare i segreti dell'oblio.

Dopo ore di ricerca, trovarono un antico manoscritto che raccontava una leggenda molto particolare. Si diceva che l'oblio fosse stato creato da un'entità oscura, che aveva il potere di cancellare la memoria e la storia di intere popolazioni. Non pareva però ci fosse traccia di come fermarla. Dovevano continuare a cercare. Elefante aveva accennato all’esistenza di una pergamena contenente la formula magica, capace di annullare i poteri dell’entità oscura. Ma dove poteva essere? E sarebbe stata sufficiente a fermare l’oblio?

Mentre cercavano tra i volumi impolverati della segreta la pergamena, T., esausto per le avventure degli ultimi giorni, cadde addormentato sui tomi tra cui stava cercando. Fu allora che si sentì uno scricchiolio e una vocina che chiedeva “aiutooo”. In un primo tempo gli origami non ci fecero caso. Poi cominciarono a udirla sempre più insistentemente provenire da sotto il corpo di T.  Si cinsero attorno a lui e fu allora che cominciarono a riconoscerla: era la voce della loro vecchia amica Chiocciola, proveniente da un atlante di anatomia animale, schiacciata sotto il peso di T. addormentato!

Gli origami si guardarono l'un l'altro, preoccupati per la situazione di Chiocciola. Immediatamente si misero all'opera per liberarla dalla sua situazione “stretta”. Con i loro arti di carta, iniziarono a sollevare delicatamente il corpo di T. e a spostarlo con cura per liberare Chiocciola.

Con grande sforzo e abilità, gli origami riuscirono finalmente a tirar fuori Chiocciola dall'atlante di anatomia animale. Chiocciola appariva un po' schiacciata e spaventata, ma sollevata di essere stata salvata. Ringraziò gli origami con un tenero sorriso e si strinsero tutti insieme in un abbraccio di carta, come non si vedessero da millenni. Dovevano subito avvisare Elefante e Pinguino!

T. si svegliò poco dopo, confuso per ciò che era appena accaduto. Quando vide Chiocciola e gli origami intorno a lui, capì che era successo qualcosa di straordinario. Con gioia, si unì all'abbraccio di carta e ringraziò gli origami per aver salvato la nuova amica.

Dopo essersi ripresi dall'emozione, il gruppo raggiunse Elefante e Pinguino e decisero di confrontarsi tutti insieme per capire come proseguire. Ormai mancava poco. Si trattava di trovare l’ultimo origami: Farfalla. Poi T. si sarebbe ricordato il suo nome e la Terra sarebbe finalmente stata liberata per sempre dall’oblio. 

 

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Preghiera

Preghiera del mattino

Canto di inizio: Re dei Re

Dal Salmo 31: in te Signore mi sono rifugiato, ma sarò deluso

Porgi a me l'orecchio, vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva.

Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa.

Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.

Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia davanti agli occhi di tutti.

 

Dal Vangelo di Luca (Lc 7,1-10)

Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, Gesù entrò in Cafarnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Va’ ed egli va’, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa». All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

 

Commento al vangelo

Il Centurione non è un israelita credente, ma quando incontra Gesù sa di avere di fronte una persona che ha il “sapore” di Dio. Egli ha davvero il potere di sanare, di ridonare la vita. Nella sua esperienza il Centurione ha capacità di osservazione di come vanno le cose nel mondo e sa che Gesù, senza neppure andare nella sua casa, può ugualmente, a distanza, guarire il suo servo. La fede consiste proprio in questa capacità di riconoscere e di osservare la potenza e l’amore del Signore nelle nostre situazioni, negli eventi della nostra vita. 

 

Attività: Non sono degno che tu entri a casa mia: la capacità di osservare ciò che è bene

Divisi per gruppi ci si dispone in cerchio attorno a un tavolo. Vengono esposti per 5 minuti 20 oggetti e poi coperti (o raccolti). I componenti devono elencare tutti gli oggetti che erano esposti, evidenziando la loro capacità di osservazione. Terminata questa attività i componenti di ogni gruppo si racconteranno un particolare positivo del carattere di ognuno. Scriveranno tutto questo su dei post-it e li attaccheranno sulla tavola dove prima erano gli oggetti. La capacità di osservazione di ciascuno sarà il risultato della positività dello stare insieme.


Preghiera della sera

 

Collegamento con la parola chiave del giorno

È possibile comprendere molto delle persone e della realtà in cui viviamo se impariamo ad osservare con interesse e attenzione, senza giudizi e senza lasciarci prendere la mano dall’interpretazione delle situazioni. Gufo è molto concentrato nell’osservare e grazie a ciò aumenta la sua capacità di comprensione. Se ci concentriamo ad osservare in modo descrittivo la realtà, i fatti e l’attenzione ai particolari spesso bastano da soli a orientare scelte e comportamenti.

Spazio origami

Sotto l’ala sinistra dell’origami gufo i ragazzi scrivono il nome di una persona da cui si sono sentiti guardati e giudicati in questo campo o di recente; sotto l’ala destra solo guardati con attenzione e amore.

Preghiera della tradizione

Atto di carità

Canto finale: Re dei re

 

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Giochi

Titolo: Cartamodelli a confronto

durata: 30’

Spazio: all’aperto e al chiuso 

Materiali: abiti base in carta per 4 modelli, diversi tra loro; baule e accessori per ciascun modello; lavagnette cancellabili con gesso o pennarelli cancellabili; telo nero per sipario.

Svolgimento

Le squadre riunite si dispongono a semicerchio; al centro vengono introdotti 4 modelli in posa, dietro un telo nero alzato e abbassato da due volontari o dai due modelli più esterni; vicino a loro un baule di accessori. Alle squadre viene consegnata una lavagnetta cancellabile. I modelli dietro il telo assumono una prima posa definita e il telo si abbassa. Le squadre le osservano per un minuto. Il sipario si alza e i modelli cambiano velocemente posa e aggiungono o si scambiano accessori. Compiranno questa azione tutte le volte che l’educatore chiama “cambio”, nascosti dal telo nero, poi scoperti al successivo via, affinché le squadre possano di nuovo osservarli per un minuto, poi nuovamente su il telo, per nascondere i cartamodelli. Dopo ogni cambio/via le squadre avranno due minuti per annotare sulla lavagnetta le differenze che hanno osservato rispetto alla prima visione per ciascuno dei modelli, e poi rispetto a quelle successive. L’educatore esamina le lavagnette e interroga le squadre sulle differenze, dopo ogni cambio. Vince la squadra che complessivamente indovina più differenze.

 

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Attività

Titolo: Cosa c’è di nuovo?

Durata: 60’

Materiali: taccuini a matite per ciascun ragazzo 

A ciascun ragazzo viene data mezz’ora di tempo per aggirarsi per gli ambienti del campo interni ed esterni, al fine di osservarli con attenzione. La consegna è di annotarsi almeno 5 particolari nuovi, che non avevano notato in precedenza. Poi ciascun ragazzo riceve un taccuino personale sul quale, in altri 20’ prova a disegnarli. Al termine ci si ritrova per condividere le proprie scoperte e per vedere se altri hanno notato gli stessi particolari. L’educatore potrebbe invitare a riflettere sugli aspetti subito visti dai ragazzi, e su quelli invece di cui non si erano accorti in un primo momento, e per poi proporre loro di raccontare episodi di vita nei quali qualcuno ha notato particolari di loro, di cui nessuno si era accorto prima. 

 

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Verifica Giornaliera

L’educatore legge una serie di frasi che raccontano comportamenti, atteggiamenti, stati d’animo, opere che i ragazzi hanno compiuto durante la giornata. Senza citare i nomi dei ragazzi, solo ricorrendo ad affermazioni di tipo impersonale precedute da “oggi ho osservato che…”. Sia in positivo, sia in negativo. (Es. oggi ho osservato che nei momenti di preghiera c’è stata molta partecipazione; ho osservato che il pranzo si è verificato particolarmente rumoroso e il riassetto della mensa non è stato completato; ho osservato ragazzi regalare un sorriso a compagni in difficoltà…). Frasi descrittive, non giudicanti. L’arte dell’educatore sarà sottolineare particolari nei comportamenti e nelle reazioni dei ragazzi, per i quali loro credevano di non essere stati visti.

Poi chiederà ai ragazzi stessi di scrivere su un foglio tre particolari positivi che hanno notato durante la giornata nelle altre persone presenti al campo, e tre che hanno invece notato di sè, che possono diventare abitudini da praticare in futuro con continuità. 

 

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