AMICIZIA
Strumento
Ed eccoci arrivata alla nostra amata chitarra, strumento principe dei momenti di canto e allegra condivisione in oratorio. Le origini sono molto antiche e orientali: la prima chitarra fu un’arpa con manico suonata in verticale dai Sumeri, quindi antica Mesopotamia. In epoca medievale troviamo raffigurazioni di cantori che abbracciavano chitarre durante banchetti di corte, come anche all’epoca della dominazione spagnola in Occidente; nell’800 e ‘900 si sviluppa lo strumento classico, a forma di 8, con cassa armonica con buco al centro, manico e tastiera su cui vengono tenute ferme, dalle dita della mano sinistra, le 6 corde che la caratterizzano, prima in budella di animale, poi in nylon. Sostenuta anche da noti musicisti del passato come Bach, che scrisse composizioni proprio per chitarra, e da chitarristi stratosferici che la diffusero come strumento solista nei teatri durante il ‘900, la chitarra trava così grande diffusione e in questo periodo si fa largo anche la versione acustica, che si differenzia dalla classica per le sole corde in metallo. Le note da riprodurre sulla tastiera della chitarra vengono scritte nel noto pentagramma a 5 righe, ma perché la chitarra suoni, non è sufficiente tenere ferme con la mano sinistra alcune corde in alcuni punti precisi della tastiera nel manico, ma occorre anche che contemporaneamente la destra, pizzichi secondo gli accordi, se accompagna, o secondo adeguato arpeggio di note, se solista, le corde in corrispondenza del buco della cassa armonica, con un plettro o con le unghie. La versione elettrica della chitarra, tipica del rock, del pop, del jazz e del blues, ha le corde in metallo, ma non ha il buco nella cassa armonica, ed assume forme non più propriamente a 8, ma romboidali spesso molto originali, soprattutto in colori e decorazioni; essa prevede di essere amplificata, per aumentare, modificare o distorcere i suoni, con l’aiuto di appositi pedali che regolano il volume dell’amplificatore: di assoli di chitarre elettriche ne abbiamo recente memoria. Anche l’acustica può essere amplificata, soprattutto per accompagnare con maggiore volume il canto, come spesso avviene nelle nostre parrocchie e oratori.
Parola Chiave
Avere accanto persone da cui ci si sente amati e amici veri aiuta nel perseverare e nel mantenere vivo il fuoco dei propri obiettivi. San Domenico Savio, invaso e sostenuto dall’amore di Dio, era un sostenitore e motivatore formidabile nei confronti dei propri compagni di oratorio: positivo, propositivo, allegro, capace di valorizzare idoni di ciascuno e di spronarli a vedere il meglio di sé. Anche Fred, nel racconto che accompagna il campo, celebrerà oggi l’importanza di avere accanto amici autentici.
Storia
Se voleva continuare a suonare, visto che aveva dimostrato talento, Fred doveva essere promosso. E gli rimaneva solo un’ultimo mese di scuola per recuperare.Charlie immancabile, al suo fianco, gli preparava assurdi beveroni di caffè allungato con acqua, teina, frappè di frutta e zenzero per tenerlo sveglio a studiare, ma soprattutto non faceva mai mancare scorte di cioccolata. Anche Martina gli aveva datouna mano, offrendosi qualche volta di interrogarli su una materia, o di riassumere per loro qualche contenuto, visto che li aveva già fatti. Ormai erano diventati tutte e tre amici, e Fred sembrava essere contento così. Si divertiva con Charlie e Martina, e ogni tanto capitava che questi momenti di studio si concludessero con un cinema insieme in prima serata. Arrivarono gli scrutini e con essi affissi i verdetti finali alle vetrate della scuola, con i nomi di promossi, bocciati e “indebitati” a settembre. Fred si ritrovò per un pelo nella terza categoria, con sollievo anche degli amici, a loro volta promossi, che si erano impegnati ad aiutarlo. Fuori dalla scuola Ringo, in procinto di sostenere di lì a pochi giorni gli scritti della maturità, aspettava con la sua moto cromata Martina, che sembrava felice di vederlo. Fred gli rivolse un cenno di saluto e sperò che decidesse di fare sul serio con lei. Era una ragazza davvero in gamba. Come si aspettava, appena tornato in sesto il chitarrista ufficiale degli Stars, per lui non ci fu più spazio nella band. Ma non vi rimase male.“Andiamo?”, si rivolse a Charlie. “Cosa mi offri oggi per averti fatto promuovere?”. “Vedrai”. In un parchetto a pochi metri dalla scuola, Fred aveva un appuntamento con un ragazzo dalla faccia simpatica, che Charlie non aveva mai visto prima. Questi, appena vide Fred, iniziò a strombazzare la sua tromba ottone lucente. Di lì a poco un folto gruppo di passanti si radunarono intorno a loro, mentre questi si dilettavano in un divertente duetto chitarra-tromba improvvisato. Fred aveva contagiato un nuovo amico con la sua passione per la musica. O forse era stato il contrario? Charlie, vedendo in quanti si fermavano incuriositi, decise di mettere a terra, vicino agli allegri musicisti, il suo cappellino, con la visiera rivolta verso il basso. Sai mai che qualcuno voglia incoraggiarli.Aveva la sensazione che fosse passato molto più di un anno da quando avevano iniziato il liceo, e da quando il suo amico Fred era diventato ufficilmente un musicista. Vedendolo così entusiasta nel duettare all’impronta con il nuovo trombettista, Charlie sorrise immaginando già le prossime avventure nelle quali sarebbero finiti, più amici che mai.
Preghiera mattino
Preghiera del mattino
Canto: I cieli narrano
Brano dal Vangelo
(1 Corinzi 12,27-31)
Riflessione sul brano
Paolo ricorda che nella chiesa, corpo di Cristo ognuno ha un compito particolare, un modo proprio di servire la comunità. Così i vari incarichi - apostolo, profeta, maestro, dono della guarigione, di parlare… - sono tutti per l’utilità comune. Desiderare un ruolo nella comunità non è sbagliato, anzi fa parte della ricerca della propria vocazione. Bisogna però essere consapevoli che il posto più alto nella comunità, il più grande è quello della carità, come insegna Paolo nel capitolo successivo a questo. In sintesi, quindi è l’amore che guida i nostri cuori verso il prossimo e verso gli amici, e che ci suggerisce come stare nella chiesa e che posto occupare per prenderci cura gli uni degli altri.
Santo del giorno: San Domenico Savio (9 marzo)
Domenico nacque nel torinese nel 1842, e fin da giovanissimo seguì e aiutò San Giovanni Bosco nella sua missione verso il mondo giovanile. Era preciso e puntuale in ogni cosa e di grande esempio verso i suoi amici. Diceva “non sono in grado di fare grandi cose, ma voglio che tutto ciò che faccio, anche la cosa più piccola, sia per la maggiore Gloria di Dio”. Cantava molto bene e per questo era un infaticabile collaboratore di don Bosco nel coro dei fanciulli dell’oratorio. Aveva la capacità di polarizzare e attirare gli altri suoi coetanei che, invece di invidiarlo o prenderlo in giro, lo stimavano e lo seguivano. Tutto questo era certamente dato dai doni dello Spirito che attiravano le persone. Quando nell’estate del 1856 scoppiò un’epidemia di colera in tutto il territorio, Don Bosco radunò quarantaquattro volontari per soccorrere gli indigenti, fra i quali il giovane Domenico Savio, che si distinse particolarmente. Purtroppo, anche Domenico si ammalò e morì quello stesso anno, circondato dall’affetto e dall’ammirazione di tutti. È patrono dei “pueri Cantores” cioè dei giovanissimi coristi che con il canto allietano i momenti di preghiera della comunità.
Impegno del giorno
Da questa lettera di Paolo abbiamo capito quanto ciascuno di noi sia importante nella chiesa, corpo di Cristo. Tutti siamo collaboratori della gioia di ogni cristiano. Oggi ci impegniamo a essere portatori di gioia, a vedere ogni cosa con occhi positivi, pieni di speranza.Pensiamo a un gesto costruttivo verso almeno un amico che ha condiviso l’esperienza del campo, e mettiamolo in pratica nel corso della giornata.
Attività e giochi
Spazio social BAND
Questa è la giornata nella quale ogni band realizzerà la propria foto con i rispettivi strumenti, costruiti durante il campo: ogni musicista in posa, con il proprio strumentodefinito il primo giorno di campo. Ogni foto sarà postata con tanto di nome della band e codice numerico (01, 02, 03…) affinché il pubblico fidelizzato del social possa esprimere durante le esibizioni delle band, nel concerto di fine campo, le proprie preferenze.Durante le esibizioni l’educatore nominerà “i curatori dei social” che faranno brevi video alle esibizioni di tutte le band, affinché possano essere votate.I voti social si andranno poi a sommare ai voti del pubblico presente, durante il concerto, a discrezione dell‘educatore.
Gioco
Titolo: Concerto im… prò!
Durata: 90’
Spazio: all’aperto/al chiuso
Materiale: gli strumenti musicali costruiti da ciascun ragazzo durante il campo; gong; bandella bianca e rossa; premi finali.
Svolgimento: la giornata finale prevede la gara tra le band musicali del campo. Si delimita lo spazio nel quale 2 (o 4) band per volta si esibiscono contemporaneamente e lo spazio in cui il pubblico, formato dalle altre band ed eventualmente dalle famiglie dei ragazzi, assistono al concerto. La gara si svolge in modo simile ai match di improvvisazione teatrale: l’educatore conduttore assegna un tema ad ogni match, le band sono posizionate pronte a suonare con gli strumenti che hanno costruito agli angoli del ring; ciascuno suonerà lo strumento che aveva scelto a inizio campo.Dato il tema, le squadre avranno 5 minuti per organizzarsi nel provare a “suonare” o pizzicare/percuotere i propri strumenti, in modo da richiamare un ritornello o una strofa di un brano che conoscono, a tema con quanto richiesto dal conduttore. Al gong il conduttore decreterà la prima squadra che si esibisce. Questi a sua volta suonerà il gong ogni volta che vorrà far cambiare turno alle squadre. Ciascuna squadra suonerà per due manches di seguito, misurandosi su 2 temi diversi (es. estate, acqua). Ad ogni match (sfida tra 2 o 4 squadre) il pubblico applaudirà maggiormente la band che ha più gradito. Dopo questa prima fase, si prevede una pausa di 10-15 minuti, nella quale, mentre il pubblico potrà fruire di bevande e merenda, tutte le band che hanno vinto la prima fase si esercitano in un’interpretazione improvvisata di un minuto, di loro libera creazione. Le band in semifinale saranno poi richiamate sul ring 2 o 4 per volta, e al gong ogni band si esibirà sul proprio pezzo libero. Il pubblico decreterà con l’applauso, per ogni match (questa volta di 1 sola manches), le band che passano il turno. Fino ad arrivare alle 2 o 4 band che disputeranno la propria finale inserendo nel proprio “libero” elementi di improvvisazione creati sul momento dai rispettivi musicisti.L’educatore inoltre per ogni fase di qualificazione potrà fare un media tra le preferenze del pubblico in presenza, e i voti espressi sul social.Il premio per la squadra che vince potrebbe essere una riproduzione in miniatura degli strumenti musicali del campo BAND (portachiavi, calamite, spille, oggetti artigianali creati dagli educatori, illustrazioni realizzate dagli animatori…); per tutti invece avverrà la scelta e il ritiro della cartolina con lo strumento in quilling, creato da un compagno durante l’attività.
Attività
Titolo: Uno strumento per te
Durata: 45’ - 60’
Spazio: all’aperto o al chiuso
Materiale: striscette di carta A4 colorata spessa 100g lunghe 21 cm e larghe 0,5; stuzzicadenti, colla vinilica, bicchiere e pennello per ogni ragazzo; cartolina color pastello A5 spessa 250-300 g per ragazzo; stampe strumenti musicali scelti dairagazzi stilizzate e semplici da ridisegnare, matite e gomme; contenitori per contenere rotolini di carta di colori diversi.
Svolgimento: l’attività dell’ultima giornata prevede la realizzazione dell’oggetto-ricordo simbolo di questa esperienza, che i ragazzi si doneranno reciprocamente. Ciascuno sarà dotato di una cartolina A5 di uno spessore minimo di 250 g color panna o colore pastello che fungerà da base di lavoro. Si procureranno anche una serie di rotolini di carta colorati, preparati la sera prima, ispirandosi alla tecnica del quilling. Per preparare i rotolini si arrotolano attorno ad uno stuzzicadenti delle strisce lunghe 21 cm e larghe 0,5 mm tratte da fogli A4 colorati e spessi 100 g. Viene presa una striscetta alla volta, spennellata con della colla vinilica al suo interno e poi usato lo stuzzicadenti per essere arrotolata su se stessa. Per realizzare il ricordo del campo i ragazzi riceveranno l’immagine stilizzata e semplificata del proprio strumento musicale, tratta ad esempio dalla grafica di questo sussidio, e sulla cartolina A5 andranno a disegnare con la matita il proprio strumento, quello a cui sono abbinati da inizio campo, secondo l’esempio dato. Tracciati i contorni, andranno a riempirla internamente con i rotolini di carta colorata, che sceglieranno dei colori a loro più graditi e incolleranno dentro la sagoma. I biglietti con gli strumenti in rilievo saranno firmati da ciascun ragazzo e messi su un tavolo in esposizione. Prima di lasciare il campo ciascuno sceglierà un biglietto realizzato da un compagno come ricordo di queste giornate.
Laboratorio
Titolo: La chitarra
Durata: 30’
Spazio: all’aperto/al chiuso
Materiale: (per ragazzo) fustino di detersivo con tappo, cutter, nastro isolante, 3 elastici lunghi ma lunghezze differenti, due rotoli di cartone interni allo scottex, pennarello.
Svolgimento: al centro del fustino si disegna un cerchio il più ampio possibile senza intaccare i bordi del fusto. Con cutter o forbici appuntite lo si taglia lungo il perimetro in modo da ottenere un buco. Sotto il buco dal lato del fondo del fusto si disegnano 3 triangolini, equidistanti, poi col cutter si tagliano tutti i loro lati lunghi, in modo da ottenere delle linguette triangolari da sollevare verso l’esterno. Dal lato del manico della chitarra, ovvero dai due tubi di cartone, infilato il primo nel collo del fusto, il secondo dentro il primo e rinforzate tutte le giunture con 2 giri di nastro isolante, si praticano 6 taglietti sul bordo del secondo rotolo, dal lato più esterno, dove si agganceranno gli elastici. Questi da un lato saranno agganciati qui, dall’altro sotto le linguette in fondo al fusto, elastici lunghi ma di lunghezze un po’ diverse tra loro e non tagliati, in modo che alla fine risultino 6 corde. Una volta infilati da entrambi i lati, si fissano gli estremi con un giro di nastro adesivo, e dal lato manico, anche mettendo il tappo del fusto a chiusura del tubo di cartone e quindi a tener fermi gli elastici, prima di sigillare col nastro isolante. Si decora con bombolette spray a piacere, e anche la chitarra è pronta da suonare.
Preghiera sera
Preghiera della sera
Salmo 42: Manda la tua verità e la tua luce, siano esse a guidarmi.
Brano sul santo del giorno
(dalla Vita del giovanetto Savio Domenico)
Condivisione in gruppo
Potremmo dire che nella chiesa la straordinarietà passa dalla semplicità. San Domenico, con la sua vita, ci ricorda che è possibile fare delle cose grandi nella piccolezza e nella vita di tutti i giorni; infatti, è il più giovane santo non martire della storia della Chiesa. Incontrarlo in questa giornata può diventare occasione per riflettere sulle azioni quotidiane, anche le più semplici, che caratterizzano la nostra vita di fede e l’amicizia con il Gesù.
Preghiera al santo
O San Domenico Savio, tu che sei diventato santo quando ancora eri giovanissimo,
Aiutaci a puntare sempre in alto nei desideri e nella volontà di Dio.
Guidaci nei gesti e nelle azioni per essere felici nell’amicizia con i compagni,
nel portare avanti gli impegni di ogni giorno.
Ti chiediamo il dono della semplicità e della sincerità. Amen.
Il mio journal diario
Quale insegnamento o valore ritengono sia il più importante donato loro da questo campo scuola? Proveranno a riassumerlo in una parola (o frase di massimo 10 parole), che riporteranno sulla pagina del diario di oggi, insieme a una foto di gruppo, se l’educatore avrà la possibilità di darne copia stampata a ciascuno/a.Per scriverla, avranno nuovamente bisogno di un foglio quadrettato, matita, pennarelli brush e sottili colorati. Scriveranno la parola al centro del foglio (se più di una, si consiglia di allinearle al centro, una sotto l’altra). Riprendendo la tecnica del lettering, cercheranno di scrivere le lettere delle parole questa volta più grandidi 3 volte quelle normali. Poi dopo averle tracciate tutte a matita, si andrà ad applicare una striscia di scotch da scrapbooking, che si attacca e stacca facilmente (in alternativa scotch di carta), al centro della o delle scritte; poi si colora, come nel lettering, quanto rimane fuori.Togliendo lo scotch, si avrà un effetto di vuoto al centro della scritta. Nei vuoti si potranno inserire disegni o piccole scritte che ricordino l’esperienza del campo, o la scritta in corsivo con un pennarello sottile del proprio nome o ancora la scritta in corsivo della parola stessa disegnata.