COSTANZA
Strumento
Il primo basso vede la luce nel 1935 a Seattle da Paul Tutmarc come evoluzione del contrabbasso delle orchestre. Abbiamo quindi uno strumento molto recente che, ad oggi, ha meno di un secolo di storia.In questo breve periodo però sono state sfornate, soprattutto negli USA, tipologie di bassi di diverse caratteristiche, secondo una modalità di produzione a grappolo, dove le case di produzione, dato lo strumento di partenza di Tutmarc, fanno ricerca producendone delle evoluzioni per vedere come migliorare suoni, secondo le esigenze dei musicisti.Quindi, spuntano bassi con 4, 5, 6 fino a 9 corde, e con la presenza anche dei tasti, fino a 21, per migliorare la precisione dei suoni. Si arriva poi alla versione moderna più diffusa, il basso elettrico, che prevede l’amplificazione. A seconda che funga da base di ritmica dei brani attuali, insieme alla batteria, con le sue quattro corde (MI, LA, RE, SOL), o che i musicisti desiderino suonarlo come fosse una chitarra, quale strumento solista nei concerti dal vivo con quindi l’esigenza di un numero maggiore di corde, del basso nelle band non si può più fare a meno.
Parola Chiave
È giunto il momento di focalizzare un’attitudine indispensabile per realizzare i propri sogni, musicali o di vita che siano: la costanza. Da preservare e continuare a praticare, nonostante le difficoltà, le intemperie, gli imprevisti, le condizioni metereologiche avverse.Qui, ci viene in soccorso Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, che una volta compreso quanto Dio fosse la sua unica ragione di vita e il bene più grande possibile per l’umanità, non si lasciò fermare da nulla, nel mettere a servizio dell’Amore anima, mente, corpo e i suoi talenti, anche musicali.
Storia
Era arrivato il giorno del concerto per Fred. Non gli sembrava vero di suonare con gli Stars. Costanza e determinazione questa volta lo avevano premiato.Certo, non si poteva dire altrettanto del rendimento scolastico, ma questa è un’altra storia e non si può avere tutto nella vita. O per lo meno non tutto insieme.Gli Stars suonavano al concerto di primavera cittadino ormai da qualche anno, ed era tradizione che si svolgesse in un soleggiato pomeriggio primaverile, sotto una grande tettoia, allestita per l’occasione con attrazioni ambulanti e stand di leccornie da lunapark. Il repertorio erano cover pop internazionali, per lo più brani americani, di cui per alcune Ringo aveva riscritto le parole in italiano. Avevano provato dalla mattina e Fred si sentiva abbastanza pronto sui brani, soprattutto grazie all’aiuto che Martina gli aveva offerto i giorni prima. Di fatto, il suo sogno si era realizzato: trascorrere del tempo con Martina, attirare la sua attenzione, suonare insieme a lei. Aveva, infatti, passato parecchie ore le ultime due settimane nel suo garage ad allenarsi nell’andare a tempo con la sua batteria e i risultati erano stati soddisfacenti. Ringo e compagni non gli avevano certo fatto complimenti, ma non lo avevano neppure mandato a casa, ed era già qualcosa. Fred sapeva che probabilmente quel concerto sarebbe stata la sua unica occasione con loro, perché lo avrebbero certamente liquidato appena il chitarrista vero fosse rientrato, ma intanto voleva godersi il momento. “Zucchero filato, ragazzi?”. Charlie si presentò da Fred e Martina, prima che cominciasse il concerto, coperto da una montagna di zucchero filato, che aveva preso per tutti e tre. Fred rise divertito, ma era troppo agitato per ingerire qualsiasi cosa. Martina, lo assaggiò molto volentieri. Nelle ultime settimane lei aveva avuto modo di apprezzare la conoscenza di Charlie, e di ammirare l’amicizia tra i due, che si capiva quanto fossero legati da tempo. Lo divertiva molto la sua ironia e il suo realismo, che compensava piuttosto bene l’animo sognatore di Fred. Charlie, aveva tuttavia cercato di lasciare un po’ di spazio a Fred, perché vivesse da solo con Martina quelle ore di prove a due. Anche se doveva ammettere che il suo amico gli mancava. E si aspettava che dopo il concerto gli offrisse almeno un hamburger, visto che se era arrivato fin lì era anche merito suo. Sempre che non dovesse uscire a festeggiare con la band e Martina…Gli Stars e Fred fecero divertire e ballare per ore nugoli di ragazze, ragazzi e giovani, fino a quando uno scrociante temporale indusse il pubblico pian piano a rientrare, e decisero così di concludere l’evento. Come era nel loro stile, gli Stars non dissero una parola a Fred, ma Martina gli rivolse un sorriso soddisfatto e fiero. Fred sapeva di aver suonatoabbastanza bene, ed era soddisfatto. Anche Charlie rimase colpito dai suoi progressi: lo trovava cambiato. Era come se ad appassionarlo fosse proprio la musica, come se si lasciasse trasportare da un dialogo interiore con la sua chitarra che gli dava un’aurea, doveva ammetterlo, un po’ da artista, adesso.Mentre gli Stars smontavano l’attrezzatura, Fred si appartò e iniziò a strimpellare un brano che non c’entrava niente con il repertorio della band. “Eri lontana, impercettibile, ma fin da subito irresistibile… non sapevo ancora fino a quanto da te dipendesse il mio respiro. Ora siamo insieme suono che riempie spazi prima accennati ma indefiniti…”. “Una dedica a Martina?”. “No, Charlie, alla musica, amico mio, alla musica”.
Preghiera mattino
Preghiera del mattino
Canto: Preghiera semplice (di S. Francesco)
Brano dal Vangelo
(1 Corinzi 12,24b-26)
Riflessione sul brano
Tutti noi abbiamo fatto esperienza di un mal di testa, o mal di denti. Anche se riguarda una parte, tutto il corpo è sofferente. Ci sono poi tanti tipi di difficoltà e sofferenze e sono tutte occasioni di solidarietà e aiuto vicendevole, oltre che di esercizio di costanza nelle cure e di pazienza.Paolo ci dice che se c’è un luogo in cui le persone si prendono cura degli altri, questo dovrebbe essere la chiesa, e se nella nostra comunità si vivrà o meno questo tipo di solidarietà, dipenderà da ognuno di noi. Non vi sono poi solo sofferenze e fragilità: ci sono anche momenti di gioia e di esaltazione, nei quali tutti possono gioire, come se la cosa ci riguardasse personalmente.
Santo del giorno: Sant’Alfonso Maria De’ Liguori (1° agosto)
Chi di noi non ha cantato a Natale “Tu scendi dalle stelle”? È un canto composto da sant’Alfonso. Nato a Marianella (oggi un quartiere di Napoli) nel 1696, si laureò giovanissimo e divenne un avvocato di successo. La perdita di una causa molto importante divenne l’occasione per riflettere sulla direzione della propria vita e così lasciò tutto e dopo pochi anni divenne sacerdote. Subito le sue qualità furono messe a servizio della Chiesa sia attraverso opere di carità, sia nell’elaborazione di testi giuridici e morali. Ma Alfonso, che da giovane aveva anche studiato musica e suonava il clavicembalo, componeva anche canzoncine spirituali, la più famosa delle quali appunto fu “Tu scendi dalle stelle”. Tuttavia, diceva: “la musica mi piace e, nel secolo, è stata una delle mie preoccupazioni. Avrei fatto meglio se mi fossi dedicato con più costanza ad amare Dio durante questo tempo”. Ma fu proprio questo tempo dedicato alla musica che gli permise di dare alla Chiesa un impulso molto importante alla musica liturgica.
Impegno del giorno
È molto importante avere delle priorità nella nostra giornata. Sant’Alfonso a volte si rammaricava di non aver dato la precedenza al servizio dei fratelli. In questa giornata sarebbe importante donare un po’ del nostro tempo a qualcuno: dedicare almeno 10 minutiper aiutare, dare conforto o semplicemente ascoltare una persona presente al campo. È un esercizio che, se reso quotidiano e applicato con costanza, cambierà il cuore di ogni ragazzo.
Attività e giochi
Spazio social BAND
Ciascuna band dedicherà un tempo a stilare la ricetta per la buona riuscita di un concerto. Cosa non deve mancare e quali le attenzioni da avere? Pubblico motivato, possibilità di fare qualche prova, costanza nel lavoro dei musicisti, sound check, fonici e tecnici esperti, scaletta esibizioni, presentatore dotato di trafiletti che descrivano le band, luci, effetti speciali, proiezioni…Ciascuna band potrà provare a comporre la ricetta che ritiene più completa sottoponendola poi all’educatore, il quale vaglierà tra le richieste delle band cosa sarà possibile rendere disponibile per il concerto del giorno seguente.Da ogni ricetta l’educatore ricaverà un “menù completo”, che posterà sul social, prendendo spunti da tutte le band.
Gioco
Titolo: Concerto in... DOmino
Durata: 45’ - 60’; 20’ per la costruzione delle sequenze.
Spazio: al chiuso
Materiale: almeno 50 pezzi di domino diversi tra loro per ogni squadra; i kit per ogni squadra dovranno contenere pezzi simili; campanellini.
Svolgimento: le squadre con i domino in dotazione hanno il compito di disporli in verticale e in sequenza, dove ciascun pezzo è vicino a quello precedente ad una distanza tale che, se quello precedente cade, cade anche il successivo. Al termine della sequenza deve essere disposto il campanellino in modo suoni una volta colpito. La sfida consiste nel provare a costruire la striscia di domino più lunga, i cui pezzi cadano in sequenza uno dopo l’altro, come conseguenza della spinta data con un dito al primo della fila. Oltre a premiare la sequenza più lunga che funziona in questa modalità, sarà premiata anche la squadra che riuscirà a far suonare il campanellino con i pezzi caduti in sequenza e la squadra che disporrà i pezzi di domino nel modo più originale.
Attività
Titolo: Volti della musica
Durata: 45’
Spazio: all’aperto o al chiuso
Materiale: immagini stampate di musicisti che hanno fatto la storia della musica, tagliati in pezzi in stile puzzle e messi in una busta, diversi per ogni band; fogli e biro.
Svolgimento: suddivisi a band, l’attività consiste nel ricostruire l’immagine di un personaggio della storia della musica (la scelta degli artisti sarà in capo all’educatore). Una volta ricostruiti i puzzle, l’educatore racconterà alcuni particolari di ciascuno di questi artisti, utili a permette alle band di raccogliere gli elementi sufficienti per intervistare il proprio personaggio. A seguire, i gruppetti dotati di fogli e biro intervisteranno il proprio artista ponendo qualche domanda, ed ipotizzando in gruppo anche le possibili risposte: “come sei diventato/a un artista/musicista? Quale la tua produzione preferita? Quali altri musicisti artisti hanno ispirato la tua carriera?”. Sarà divertente condividere infine le risposte che le band avranno dedotto e immaginato per i propri personaggi.
Laboratorio
Titolo: Il nostro basso
Durata: 30’
Spazio: all’aperto/al chiuso
Materiale: (per ragazzo) 4 elastici di lunghezze diverse, una scatola di cartone rettangolare di 20x30 cm o una scatola da scarpe, rotolo di cartone di igienica, un cd, una biro, forbici.
Svolgimento: al centro della scatola si posiziona il cd e con la biro se ne traccia il contorno, poi si taglia lungo il cerchio disegnato, in modo da creare un buco nella parte solo superiore della scatola. A seguire si taglia a metà il rotolo di cartone (anima) della carta igienica, in modo da ottenere due semicilindri e li si incolla o fissa con lo scotch su due punti opposti del buco, lasciandolo scoperto, perpendicolarmente al buco e parallelamente ai lati corti della scatola. Infine, si posizionano gli elastici che verranno infilati a contenere la scatola da lato lungo a lato lungo, in modo che questi finiscano sul buco centrale e perpendicolari ai mezzi rotoli di anima. Nell’ordine dal più lungo al più corto. Quando andremo a pizzicare gli elastici, le nostre corde sentiremo che produrranno suoni diversi. Si può decidere di dipingere e decorare il basso così costruito a piacere.
Preghiera sera
Preghiera della sera
Salmo 9: Sorgi, Signore, alza la tua mano
Brano sul santo del giorno
(dalle “Opere Ascetiche”)
Condivisione in gruppo
La condivisione e la solidarietà sono aspetti molto importanti nella comunità.San Paolo invita ad avere costanza nella cura gli uni degli altri. Il termine empatia significa essere capaci di mettersi nei panni dell’altro, così da condividere le proprie difficoltà ed emozioni. Quali sono gli aspetti che siamo disposti a condividere (gioia, tristezza, rabbia, paura…) e con quali emozioni siamo in grado di entrare in empatia?
Preghiera al santo
O Padre che hai illuminato sant’Alfonso nel seguire la tua via della santità,
concedici il dono della conoscenza e illuminato dai tuoi insegnamenti possa camminare sulla tua via.
Rendici forti e coraggiosi nel seguire e mettere in pratica la tua parola.
Donaci, per intercessione di sant’Alfonso il dono della saggezza,
perché possiamo dirigere tutte le nostre azioni per il bene dei fratelli. Amen
Il mio journal diario
La pagina del diario oggi la impiegheremo in orizzontale. Ai ragazzi saranno rese disponibili una serie di cartine geografiche fisiche, dove in ciascuna siano presenti zone marine, lacustri, pianeggianti, montuose. Ciascuno/a sceglierà quella che a propria discrezione meglio rappresenta l’esperienza di campo vissuta in questa settimana e la incolla sulla pagina. Poi, con matita e pennarello nero a punta sottile, collocheranno in corrispondenza delle rispettive aree della cartina le parole chiave del campo viste finora: entusiasmo, condivisione, intenzionalità, creatività, attenzione, costanza.A seconda che metterle in pratica durante queste giornate sia risultato per loro più o meno semplice o difficile, andranno a collocarle in aree pianeggianti o più o meno montuose. Se applicarle per loro è stato divertente o un gioco da “ragazzi”, allora, direttamente sulle coste, come fossero in vacanza al mare. Se invece è sembrata loro un’impresa impossibile, isolate, in alto mare. Una volta collocate, studieranno il percorso più breve che le unisce, dalla prima del primo giorno “a costanza” della giornata odierna, un unico tratto, senza tornare indietro. Per tracciare questo tratto utilizzeranno i glitter dei colori che preferiscono.