Preghiera
VETTA
OBIETTIVO GIORNALIERO
Riflettere sul perché si prega.
Nella fede
Comprendere che la preghiera è il primo modo per relazionarci con Dio. Essendo una relazione non sempre abbiamo la sensazione di essere ascoltati ed esauditi in quello che chiediamo, ma il bene è sempre posto al centro.
BUSSOLA
Lc, 22, 39- 46
Se Dio è vivo in mezzo alla nostra vita, allora ogni giorno comunica con noi in qualche modo. Ma perché la comunicazione diventi concreta serve che, oltre al mittente, ci sia anche un destinatario capace di ascoltare.
La preghiera è la maniera privilegiata per rispondere al mittente e quindi avere un dialogo con Lui.
E così come la gente parla in dialetti diversi, così ognuno può scoprire la propria forma di pregare, di comunicare al meglio con Dio.
C’è però una normale regola nella comunicazione: non esistono ricette per ottenere tutto quello che si vuole. Dio non è un distributore automatico di soluzioni ai nostri casini, ma un “padre” che, come tale, ascolta ogni cosa, ma poi ti educa facendoti crescere in quella circostanza come sa fare solo chi vive la paternità a pieno.
Rimanere con Lui anche quando non ci sentiamo ascoltati è il primo passo per risolvere i nostri problemi sul serio.
PREGHIERA:
La preghiera non è il rito magico che permette di ottenere quello che voglio. Ma è un potenziale che mette in relazione con Dio e con gli altri. Permette di guardare tutto sotto un altro aspetto. Non teniamola chiusa nel cassetto.
Sal 129
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia preghiera.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di te è il perdono:
e avremo il tuo timore.
Io spero nel Signore,
l'anima mia spera nella sua parola.
L'anima mia attende il Signore
più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore,
perché presso il Signore è la misericordia
e grande presso di lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe.
VIA si parte
Monte degli ULIVI
Il monte degli Ulivi si trova ad est di Gerusalemme. È chiamato così dalla pianta dell'olivo di cui, in antichità, i suoi fianchi erano coperti. Ai piedi del monte c'è il Getsemani, il giardino in cui Gesù si reca a pregare con gli apostoli prima di affrontare la Passione. Nel libro di Zaccaria il monte degli Ulivi è identificato come il luogo da cui il Messia, quando ritornerà, comincerà a far risorgere i morti: ecco perché gli ebrei hanno sempre cercato di essere sepolti su questa montagna e da secoli il monte ospita un enorme cimitero ebraico.
Attività
- Dividiamo i ragazzi in gruppi non troppo numerosi. Ad ogni gruppo forniamo una mappa del proprio paese o quartiere, nella quale evidenziare i luoghi di preghiera e di comunione con gli altri. L’obiettivo è far comprendere che con “preghiera” non si intende solo il momento strutturato in Chiesa, ma si può pregare da soli o con gli altri in tanti altri luoghi.
- Dividiamo i ragazzi in gruppetti e chiediamo loro di preparare alcune domande per svolgere delle interviste alle persone del luogo sul tema della preghiera e della vita spirituale. Una volta stabilito l’elenco delle domande, i ragazzi potranno girare per le vie del paese ed intervistare chi incontrano.
- Proviamo ad inventare insieme ai ragazzi qualche preghiera per i vari momenti della giornata: mattina, pasti, sera…
BIVIO
Alcune domande per la rilettura:
- Che tipo di risposte avete ricevuto durante le interviste? Ce n’è qualcuna che vi ha colpito particolarmente? Perché?
- Quante volte preghi nella tua giornata? In cosa consiste per te pregare? Perché preghi?
- Che cosa ti aiuta a pregare?
- C’è qualcuno che ti ha insegnato a pregare?
- Cosa rende faticosa la tua preghiera?