Chi vince davvero?
Traguardo/Obiettivo
Capire che vince chi spende al massimo la proprie capacità e potenzialità. Gli ultimi saranno i primi.
La logica di Gesù ci stupisce sempre: non è chi arriva prima che veramente conquisterà il Regno di Dio, ma solo chi gareggia dando il meglio di sé e con uno sguardo di stima e di comunione verso gli altri allora potrà guadagnarsi la beatitudine eterna. E’ per questo che la logica si ribalta perché chi ha dato il meglio di sé e si è speso per la vita è pieno di gioia e soddisfazione e anche se non è arrivato prima si è guadagnato la parte migliore!
La voce dell'allenatore
Una delle caratteristiche di chi sceglie di giocare la Vita secondo lo stile del Signore è la GIOIA che si traduce prima di tutto in preghiera di Lode. Perché chi prova a vivere il suo stile di amicizia, di aiuto ai fratelli, di ascolto, di coraggio, di pienezza di vita e di amore dato e ricevuto e sperimenta la stessa Gioia che ha provato Gesù.
Dal Vangelo di Matteo 20, 1-16
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
Allenamento quotidiano
Preghiera dello Sportivo
Signore!
E’ bello per me
correre con i miei amici,
nella gioia e nella fatica,
nella vittoria e nella sconfitta.
Là, sul campo,
ci metto tutto me stesso
perché per me
giocare è un po’ come vivere
e vivere è un po’ come giocare.
E se penso alla mia vita
come a quel campo di gara
allora, Signore,
aiutami a viverla
con lo stesso entusiasmo
con lo stesso impegno
con la stessa voglia di vincere
e di diventare grande.
sii tu la mia guida
e il mio maestro.
Insegnami a giocare la mia partita,
indicami il mio ruolo in campo,
incoraggiamo a lottare
e dare sempre il meglio di me stesso.
E quando sarò tentato di arrendermi
e di non combattere più,
ti prego abbandona la panchina
ed entra in campo con me !
Con te vicino
ricomincio a giocare.
Impegno: oggi dico GRAZIE a tutti.
Gara
CHI HA VINTO?
Viene allestito un podio particolare: c’è solo il primo posto. A tutti viene consegnata una medaglia: sarebbe bello che a ciascuno fosse riconosciuto un merito per cui si è distinto durante il campo.
Time-out
MEDAGLIERE FINALE
Riguardo le medaglie collezionate nei giorni scorsi.. e guardo anche ai prossimi giorni quando sarò a casa..perchè so che ogni giorno è una possibilità per vivere al meglio.
Riscaldamento
Ecco un video molto emozionante:
Mondiali Atletica, il corridore rivale sta male ma lo accompagna al traguardo
(https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Atletica-un-corridore-aiuta-u...)
Il Film: IL SAPORE DELLA VITTORIA
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=rrCnWK6OOn4&ab_channel=clohill
Nel 1971, l'allenatore nero, Herman Boone (Denzel Washington) è chiamato dal Comitato Scolastico del liceo T.C. Williams di Alexandria come capo allenatore della squadra di football, in sostituzione del precedente coach, Bill Yoast. Quest'ultimo, inizialmente deciso ad andarsene, pressato dai ragazzi bianchi, accetta il ruolo di vice-capoallenatore e coordinatore della difesa. Le tensioni razziali, ben presenti in tutto lo stato della Virginia a quell'epoca, all'interno della squadra si disciolgono gradualmente durante lo stage estivo di selezione, ma al ritorno a scuola le cose non vanno per il meglio. Emblematico è il rapporto tra bianchi e neri, in particolare quello tra Gerry Bertier (Ryan Hurst) e Julius Campbell, dapprima litigiosi nemici e poi inseparabili amici. Sotto la guida di Boone, la squadra raggiunge la finale del campionato statale.