Tutti per essere uno: il gioco di squadra

Traguardo/Obiettivo

Focalizzare che ognuno ha un proprio ruolo, nel mondo e nella vita. Il proprio ruolo è affidato a ciascuno in modo che possa mettere a frutto le proprie capacità per far sì che tutta la squadra vinca.

 

Questo obiettivo mette in luce una prima domanda sulle scelte e sulla propria vocazione. In questa giornata si vuole approfondire qual è il talento e in cosa è possibile giocarsi al massimo delle proprie possibilità, non solo nel proprio gruppo di amici, ma anche nella vita e nelle scelte future.

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La voce dell'allenatore

Gesù, quando ha cominciato la sua predicazione, ha messo insieme una “squadra”. Non li ha scelti in modo casuale, ma ha pensato per ciascuno di loro un progetto unico da realizzare nel tempo con loro e per loro. Ha dato a ognuno un ruolo e si è fidato del loro operato, fino alla fine. E oggi Gesù chiama anche noi a far parte della sua squadra. Ci sceglie per ciò che siamo e per quello che sappiamo fare. Non ci chiede di realizzare l’impossibile, ma di fidarci. Al resto penserà Lui.

 

Dal Vangelo  di Luca 6,12-19

In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

 

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Allenamento quotidiano

Preghiera

Io sono creato per fare e per essere qualcuno
per cui nessun altro è creato.
Io occupo un posto mio
nei consigli di Dio, nel mondo di Dio:
un posto da nessun altro occupato.
Poco importa che io sia ricco, povero
disprezzato o stimato dagli uomini:
Dio mi conosce e mi chiama per nome.
Egli mi ha affidato un lavoro
che non ha affidato a nessun altro.
Io ho la mia missione.
In qualche modo sono necessario ai suoi intenti
tanto necessario al posto mio
quanto un arcangelo al suo.
Egli non ha creato me inutilmente.
Io farò del bene, farò il suo lavoro.
Sarò un angelo di pace
un predicatore della verità
nel posto che egli mi ha assegnato
anche senza che io lo sappia,
purché io segua i suoi comandamenti
e lo serva nella mia vocazione.

 

Impegno:

ci impegniamo a chiedere scusa per primi, se c’è un problema con qualcuno ci sediamo e lo ascoltiamo, cercando di capire  se possiamo fare qualcosa per lui o per lei.

 

PREGHIERA DELLA SERA

Esame di Coscienza riprendendo il tema della Giornata

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Gara

Attività =

I ragazzi giocano a diversi giochi di squadra, in cui ogni ragazzo ha un ruolo preciso, diverso dal ruolo degli altri ma fondamentale al raggiungimento dell’obiettivo comune di squadra. Si suggeriscono attività come:

Palla telo;
Palla rilanciata;
Quidditch.

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Time-out

  • Nella tua squadra/gruppo di amici quale ruolo ti daresti?
  • Secondo te è lo stesso ruolo che ti darebbero gli altri?  Ti piacerebbe essere qualcun altro?
  • Che ruolo ha Dio nella tua vita?
  • Che importanza hanno nella tua vita le diverse ‘squadre’ di cui fai parte (classe/famiglia/squadra sportiva/gruppo di catechesi/quartiere/città/…)?
  • Leggi e commenta: “Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno"

Questa è la storia di 4 persone, chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Nessuno capì che Ognuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.”

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Riscaldamento

SPIRITO DI GRUPPO: solo come squadra, ci si salva

“Nessuno si salva da solo. E come credente posso attestare che la fede non è un monologo, bensì un dialogo, una conversazione. Pensiamo ad esempio a Mosè che, sul monte, dice a Dio di salvare anche il popolo, non solo lui (cfr Es 32). Verrebbe da dire, usando una metafora sportiva, che ci potremmo salvare solamente come squadra. Lo sport ha questo di bello: che tutto funziona avendo una squadra come cabina di regia. Gli sport di squadra assomigliano a un’orchestra: ciascuno dà il meglio di sé per quanto gli compete sotto la sapiente direzione del maestro d’orchestra. O si gioca insieme, oppure si rischia di schiantare. È così che piccoli gruppi, capaci però di restare uniti, riescono a battere squadroni incapaci di collaborare assieme. C’è un proverbio d’Africa che dice che ‘se una squadra di formiche si mette d’accordo, è capace di spostare un elefante’. Non funziona solamente nello sport questo" (PAPA FRANCESCO- le 7 parole per lo SPORT)

I ruoli nella pallavolo:
https://www.collegnovolley.it/teamworking/03-04-2020-specializzazione-de...

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