La capacità di abitare il limite. L'inclusività
Traguardo/Obiettivo
Riconoscere che partendo da quello che siamo, nonostante i nostri difetti e i nostri limiti, abbiamo la possibilità di realizzare il meglio che possiamo. Non fossilizzarsi sull’idea della mancanza, ma di riconoscere le potenzialità e i traguardi che si possono raggiungere.
Riconoscere le possibilità anche dell’altro, contribuendo a costruire un mondo di equità riconoscendo però anche la diversità che rende unica ogni persona.
La giornata di oggi invita a ragionare sui propri limiti senza vederli come degli ostacoli nella realizzazione dei propri sogni, ma come punti di partenza per una vera consapevolezza. Questa conoscenza si può allargare anche agli altri e invita gli adolescenti a considerare l'importanza della diversità e del riconoscere gli altri come portatori di una bellezza unica senza scadere nei soliti pregiudizi o nella solita retorica. Ci viene chiesto di provare ad andare in profondità perchè il riconoscere i propri limiti, ma anche la propria e l'altrui unicità sono il punto di intersezione che in realtà permette alle persone di scegliere e attivamente agire scegliendo ciò che ci sta a cuore. Questa consapevolezza sia verso noi stessi che verso gli altri è importantissima per avere una capacità di scelta e di azione con senso nella propria quotidianità sopratutto per un adolescente che in questo periodo comincia a formare i propri criteri di orientamento alle scelte.
La voce dell'allenatore
Dal Vangelo di Matteo 14, 22-33
Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
Allenamento quotidiano
Preghiera
Signore Gesù, abbiamo scoperto che tu ci chiami Amici.
Questo significa che ti fidi di noi, delle nostre possibilità, dei nostri desideri e anche dei nostri limiti.
Anche noi vogliamo fidarci di te e delle tue Parole di vita, che sanno rialzarci ogni volta che cadiamo.
La tua amicizia ci prende per mano e ci fa condividere la tua stessa missione.
Impegno: ogni ragazzo penserà ad una sua difficoltà - limite, scriverà il suo nome su un sasso che porterà ai piedi del braciere come a dire: “Con, te Gesù ce la posso fare”.
PREGHIERA DELLA SERA
Si riprende il tema della giornata. Chiediamo agli adolescenti di ripensare a come hanno vissuto questo giorno, riprendendo la scheda ragazzo e provando a compilare l'Esame di coscienza, il medagliere. Quale medaglia sento di essermi aggiudicato oggi? Credo di aver compreso che i miei limiti possono essere il mio trampolino di lancio e non una catena che mi imprigiona?
Dopo alcuni momenti di silenzio
Si conclude recitando:
Salmo 139 (138) - inno a Dio, che tutto conosce: i nostri sogni e desideri.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
La mia parola non è ancora sulla lingua
ed ecco, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Meravigliosa per me la tua conoscenza,
troppo alta, per me inaccessibile.
Dove andare lontano dal tuo spirito?
Dove fuggire dalla tua presenza?
Se salgo in cielo, là tu sei;
se scendo negli inferi, eccoti.
Se prendo le ali dell'aurora
per abitare all'estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra.
Se dico: «Almeno le tenebre mi avvolgano
e la luce intorno a me sia notte»,
nemmeno le tenebre per te sono tenebre
e la notte è luminosa come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l'anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi;
erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati
quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio!
Se volessi contarli, sono più della sabbia.
Mi risveglio e sono ancora con te.
Se tu, Dio, uccidessi i malvagi!Allontanatevi da me, uomini sanguinari!
Essi parlano contro di te con inganno,
contro di te si alzano invano.
Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano!
Quanto detesto quelli che si oppongono a te!
Li odio con odio implacabile,
li considero miei nemici.
Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri;
vedi se percorro una via di dolore
e guidami per una via di eternità.
Gloria al padre..
Amen
Gara
SENZA SE e SENZA MA...
Materiale:
- biglietti con scritte alcune parti del corpo che saranno limitate
- foto di particolari di paesaggi intorno alla casa del campo/ del posto in cui siete
Performance:
Ogni ragazzo pesca un biglietto recante un limite fisico da simulare o un’azione che non può compiere come farebbe di solito. In alcuni casi possono essere utili oggetti che limitino i movimenti (es. foulard per bendare o per legare i piedi..). Viene chiesto all'adolescente di giocare/ di svolgere le attività che vengono richieste cercando di seguire le istruzioni del biglietto che gli è capitato.
I ragazzi vengono divisi in coppie e viene chiesto loro di partecipare ad una caccia al tesoro fotografica.
Vengono consegnate a ogni coppia alcune fotografie scattate nei dintorni del luogo in cui si trovano. La richiesta è di andare a cercare i luoghi in cui sono state scattate le fotografie e scattare una fotografia simile (con il proprio cellulare o con una macchina fotografica digitale messa a disposizione).
Si possono suggerire anche alcune foto a tema, sull'argomento della giornata. Ad esempio: cercate una foto di un personaggio che, secondo voi, ha raggiunto, nonostante le difficoltà, i propri sogni, oppure fate una foto che possa rappresentare la vostra idea di limite.
Alla fine dell'attività si dovrebbe prevedere un momento di confronto sia di coppia, che di gruppo dove far emergere quali difficoltà maggiori si sono incontrate, quali aspetti positivi del lavorare in coppia e quali emozioni ha suscitato il dover lavorare con i propri "limiti".
Note organizzative:
Di seguito si suggeriscono alcuni ‘limiti’ da poter inserire nei biglietti da far pescare ai ragazzi:
- Non utilizzare un braccio;
- Non utilizzare una gamba;
- Non puoi stare in piedi/camminare;
- Tieni gli occhi chiusi/bendati;
- Muoviti solo saltellando;
- Comunica unicamente utilizzando delle rime;
- Comunica senza utilizzare i verbi;
- Muoviti solo camminando all’indietro;
- Tappati le orecchie con una benda/delle cuffie per l’intera caccia al tesoro;
- Non puoi parlare per l’intera caccia al tesoro;
- Non puoi leggere nessuna scritta per l’intera durata della caccia al tesoro;
- Non puoi indicare;
- Devi sussurrare per l’intera durata della caccia al tesoro;
- Non puoi usare nessuna delle due mani;
- Devi camminare legato al tuo compagno;
- Ogni cosa che dici la devi dire ridendo;
- Inserisci una parola a caso in ogni frase che dici;
- Cammina guardando solo i tuoi piedi;
- Non puoi trattenerti dal fare un complimento a ogni persona che incontri;
- Non puoi correre.
Time-out
- Come ti sei sentito nel dover convivere con il limite che ti era stato assegnato?
- Come ti senti quando non riesci a fare qualcosa? Quali sono i sentimenti che provi?
- Come ti senti invece quando sei di fronte a qualcuno che sta facendo fatica per un suo limite?
- Ci sono caratteristiche di te, parti del tuo corpo che definiresti limitanti? In che senso ti senti limitato?
- Quali sono invece i tuoi punti di forza su cui senti di poter far leva?
- Ti è mai capitato o hai sentito parlare di persone che hanno trasformato un limite in un punto di forza?
Riscaldamento
VIDEO OLIMPIADI RIO 2016 - HANDBIKE
DALLA CHRISTUS VIVIT:
16. Tuttavia, nello stesso tempo ai giovani si raccomanda: «Siate sottomessi agli anziani» (1 Pt 5,5). La Bibbia invita sempre ad avere un profondo rispetto per gli anziani, perché possiedono un patrimonio di esperienza, hanno sperimentato i successi e i fallimenti, le gioie e i grandi dolori della vita, le speranze e le delusioni, e nel silenzio del loro cuore custodiscono tante storie che possono aiutarci a non sbagliare e a non essere ingannati da falsi miraggi. La parola di un anziano saggio invita a rispettare certi limiti e a sapersi dominare al momento giusto: «Esorta ancora i più giovani a essere prudenti» (Tt 2,6). Non va bene cadere nel culto della gioventù, oppure in un atteggiamento giovanile che disprezza gli altri per i loro anni o perché sono di un’altra epoca.
Gesù diceva che la persona saggia sa estrarre cose nuove e cose antiche dal suo tesoro (cfr Mt 13,52). Un giovane saggio si apre al futuro, ma è sempre capace di valorizzare qualcosa dell’esperienza degli altri.
177. «Dove ci invia Gesù? Non ci sono confini, non ci sono limiti: ci invia a tutti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. È per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore».[94] E ci invita ad andare senza paura con l’annuncio missionario, dovunque ci troviamo e con chiunque siamo, nel quartiere, nello studio, nello sport, quando usciamo con gli amici, facendo volontariato o al lavoro, è sempre bene e opportuno condividere la gioia del Vangelo. Questo è il modo in cui il Signore si avvicina a tutti. E vuole voi, giovani, come suoi strumenti per irradiare luce e speranza, perché vuole contare sul vostro coraggio, sulla vostra freschezza e sul vostro entusiasmo.
183. Cari giovani, non permettete che usino la vostra giovinezza per favorire una vita superficiale, che confonde la bellezza con l’apparenza. Sappiate invece scoprire che c’è una bellezza nel lavoratore che torna a casa sporco e in disordine, ma con la gioia di aver guadagnato il pane per i suoi figli. C’è una bellezza straordinaria nella comunione della famiglia riunita intorno alla tavola e nel pane condiviso con generosità, anche se la mensa è molto povera. C’è una bellezza nella moglie spettinata e un po’ anziana che continua a prendersi cura del marito malato al di là delle proprie forze e della propria salute. Malgrado sia lontana la primavera del corteggiamento, c’è una bellezza nella fedeltà delle coppie che si amano nell’autunno della vita e in quei vecchietti che camminano tenendosi per mano. C’è una bellezza che va al di là dell’apparenza o dell’estetica di
moda in ogni uomo e ogni donna che vivono con amore la loro vocazione personale, nel servizio disinteressato per la comunità, per la patria, nel lavoro generoso per la felicità della famiglia, impegnati nell’arduo lavoro anonimo e gratuito di ripristinare l’amicizia sociale. Scoprire, mostrare e mettere in risalto questa bellezza, che ricorda quella di Cristo sulla croce, significa mettere le basi della vera solidarietà sociale e della cultura dell’incontro.
- FILM: Cool Runnings - QUATTRO SOTTO ZERO [Regia: Jon Turteltaub - Durata: 98’ - Anno: 1994]
Tematica: Amicizia, Sport, Fiducia in se stessi
Trama: Derice Bannock e Yul Brenner, due velocisti giamaicani, in gara per le selezioni olimpiche del 1988, cadono durante una gara per un errore del loro impacciato collega Junior Bevil, e vengono squalificati. Mentre i primi due sono di estrazione popolare, il terzo appartiene ad una ricca famiglia di Kinston. Bannock è figlio di un velocista, che Irv, ex campione di bob statunitense, ora stabilitosi in Giamaica, aveva cercato di convincere a passare al suo sport. Colto da improvvisa ispirazione Derice riesce a convincere il riluttante Irv ad accettare di allenare lui, Yul, Junior e Sanka, un pilota di go-kart a spinta (sport "povero" popolare nell'isola), per creare un equipaggio di bob a quattro giamaicano. Il finanziamento, cercato in molti modi e rifiutato con grande ilarità da tutti gli interpellati, è infine procurato da Junior, che vende la sua lussuosa spyder, e si aggrega mentendo al padre che lo crede a Miami per il suo nuovo lavoro. Il gruppo affronta così il gelo atmosferico e l'ostilità umana della città di Calgary, nel Canada, dove Irv non è ben visto dalla giuria per aver vinto con la frode due medaglie d'oro nell'ultima sua olimpiade. Infatti la commissione si appella ad un cavillo per squalificare i giamaicani, che vengono rimessi in corsa grazie all'appassionata arringa di Irv davanti ai giudici. Dopo una prima "manche" disastrosa, i quattro ragazzi, che trovano anche il tempo di scazzottarsi in un bar coi tedeschi orientali, cominciano ad andare bene, conquistandosi le simpatie del pubblico ed il rispetto degli altri atleti. Anche il padre di Junior, che è nascostamente rimasto a Calgary, lo applaude. Nella corsa finale, solo il cedimento di un bullone dei pattini del bob priva i giovani di una medaglia. Orgogliosamente, essi trasportano il bob a spalla fino al traguardo tra gli applausi della folla, ripromettendosi di partecipare alla successiva olimpiade.
Commento: il film romanza un po’ la realtà per narrare la storia vera di quattro giovani di colore che pur di partecipare alle olimpiadi affrontano uno sport ed un ambiente naturale che non hanno mai esperimentato fino ad allora. La determinazione di Derice è l'origine della vicenda: derubato della sua olimpiade come velocista, non sa rassegnarsi ad aspettare, e riesce a smuovere l'apatia del vecchio allenatore e la stupita diffidenza dei compagni d'avventura. Avventura che ha certo dell'incredibile: che dei giovani, provenienti da una terra tropicale arrivino a confrontarsi alla pari con equipaggi che sulla neve e sul ghiaccio sono cresciuti, sembra adatto particolarmente ad essere il soggetto di un film fantastico. I valori positivi del sogno americano, la fiducia in se stessi, la lealtà, l'amicizia che deve prevalere sulla diffidenza, sono naturalmente dominanti. Da segnalare il rapporto, dapprima ostile, poi infine fraterno, dello scorbutico Yul coi compagni, ma soprattutto con Junior che lo ha derubato delle olimpiadi. Belle le sequenze di bob, sport di estremo rischio e difficoltà. Valida l'interpretazione di John Candy, un attore dalla forte carica di simpatia e umanità.
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Testimonianze atleti con disabilità (Alex Zanardi; Giusi Versace; Bebe Vio; Simona Atzori; Annalisa Minetti)
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Intervista ad Alex Zanardi (si consiglia di selezionare alcuni minuti dall'intervista)
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Testimonianza di Giusy Versace in occasione dei mondiali paralitici di atletica di Doha nel 2015
- Alex Zanardi “La metafora dei 5 secondi”, intervista su obiettivi nello sport e nei progetti di vita
- Simona Atzori che parla di come ha realizzato il suo sogno di essere una pittrice e una ballerina
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