Sicomoro

Obiettivo

Scoprire che i nostri limiti diventano per Gesù un’opportunità per incontrarci, e donarci nel profondo la Gioia

 

 

L’espressione Mai na gioia (o italianizzata “Mai una gioia”) è entrata di diritto nel gergo non soltanto dei giovanissimi, ma anche degli adulti, tanto da dare origine ad un vero e proprio trend (anche con l’hashtag #mainagioia) che impazza non solo on-line, ma anche nella realtà di tutti i giorni.
Dall’abbigliamento, ai manifesti, ai blog, ai gruppi Facebook, fino alle tazzine e alle scritte sui muri, l’espressione “Mai na gioia” è una delle più usate nel nostro linguaggio.

Ma è davvero così? Guardando alle nostre giornate... alla nostra vita... possiamo davvero dire in tutta onestà "Mai 'na gioia"?

Non possiamo certo negare che le cose non sempre vanno come speriamo, che per realizzare i nostri progetti ci scontriamo con fatiche e difficoltà, imprevisti che rallentano la nostra corsa...che non tutti i nostri sogni si avverano...

Ma siamo stati creati a partire da un progetto che il Signore ha pensato. Così ci ha voluti prchè così come possiamo arrivare alla GIOIA piena: alla piena realizzazione di noi stessi e della nostra umanità, se proviamo a fidarci di Gesù che vuole incontrarci e "fermarsi a casa nostra" come è accaduto con Zaccheo.

Ed è proprio grazie all’incontro vero con Gesù che Zaccheo si è lasciato toccare il cuore ed ha fatto esperienza di “Gioia piena”, un’esperienza che muove al cambiamento e a una vita nuova aperta a Gesù e agli altri.

Potrebbe essere la giornata dedicata ad un momento di “deserto” e alla celebrazione del sacramento della Riconciliazione

“La salvezza è entrata in questa casa”

 

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ALBERO/Brano Biblico

Lc 19, 1-10

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

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Attività e proposte

“MURI O PONTI?”

Materiale: Mattoncini tipo Lego (almeno 5/6 per ragazzo) – Pennarelli indelebili per scrivere sui mattoncini (oppure etichette o scotch di carta su cui scrivere e da attaccare sui mattoncini)

Svolgimento: Ad ogni ragazzo vengono consegnati alcuni mattoncini Lego: rappresentano limiti, difetti, tutto ciò che viene sentito come un peso e che pensiamo sia un ostacolo all’incontro con Gesù. Verrà lasciato un po’ di tempo perché ogni ragazzo possa riflettere sui suoi limiti e scriverli sui mattoncini. Successivamente chiederemo di costruire con gli stessi mattoncini qualcosa che sia d’aiuto all’incontro con Gesù (un ponte, una scala…). Si può lasciare la libertà di unire i mattoncini di più ragazzi: collaborando e mettendo insieme i nostri limiti possiamo costruire qualcosa di positivo. Vorremmo far capire ai ragazzi che Gesù trasforma quello che noi percepiamo come un ostacolo in un’occasione di incontro.

Qualora questa attività venisse proposta nella giornata dedicata alle confessioni, si può dividerla in due parti: prima di confessarsi i ragazzi rifletteranno sulle loro mancanze e scriveranno sui mattoncini e dopo essersi confessati li assembleranno insieme.

Si potrebbe concludere il momento delle confessioni con una vera e propria Festa del Perdono, con musica e danze che aiutino a capire la Gioia dell’incontro con Gesù


CAPACITA' INSOSPETTATE

(tratto da GIOCHI INTERATTIVI n°6, K. Vopel)

Molti non conoscono le loro forze interiori che potrebbero invece aiutarli a maturare. Restano incollati ad un'identità. limitata  e in parte dannosa, che un giorno è stata così definita dai genitori o da altre persone di riferimento, oppure che hanno stabilito loro stessi una volta e che da alora non è mai stata più presa in considerazione. Con questo gioco i partefipanti possono capire quali sono le caratteristiche fondamentali che essi collegano alla loro persona, e quali invece lasciano più facilmente inosservate. Essi possono domandarsi: "Chi sono io e chi vorrei essere?"

Partecipanti: a gruppi di max 14 persone

Materiale: carta e matita

Si chiede ai ragazzi, mettendosi comodi e ad occhi chiusi, di pensare a 3 aggettivi che utilizzerebbero per descriversi, volendo esprimere le caratteristiche più importanti della propria persona.(2 minuti). Successivamente si chiede di pensare a 3 aggettivi contrari a quelli scelti prima. (1 minuto). Ora, sempre rimanendo ad occhi chiusi, ognuno, nella sua fantasia, diventa una persona che possiede quelle caratteristiche "opposte"...ciascuno faccia lo sforzo di iidentificarsi in con queste nuove qualità e provi a descrivere se stesso in quella nuova vita.

-Come sei?... Come scorre la tua vita?...  Quali nuove possiblità hai?... Cosa non ti è puiù possibile fare? ... Cosa fai?... Cosa ti piace della tua nuova esistenza?

Dopo qualche minuto, si torni ad essere se stessi... rimanendo ancora per qualche secondo ad occhi chiusi. Alla riapertura degli occhi, si invitino i ragazzi a raccontare con una storiella l'esperienza vissuta, lasciando del tempo per scrivere un breve racconto, di massimo 10 frasi,  dal titolo "UN ALTRO IO", provando a descrivere perché si è quella persona, come vive, come si sente, cosa pensa, cosa gli succede...

DOMANDE DOPO L'ATTIVITà

  • Come mi sono sentito durante il gioco?
  • Come mi sento ora?
  • Quali vantaggi la mia esperienza dalle prime tre caratteristiche?
  • Quali vantaggi avrebbe avuto invecde l'altra esistenza con le caratteristiche opposte?
  • quante chance di sviluppo voglio dare a quelle caratteristiche insoltite nella mia vita?
  • Quali sono sate le mie reazioni alle storie degli altri partecipanti?

 

 

 

 

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Domande per la riflessione

  • Ti fermi mai a riflettere sui tuoi limiti? Ti pesano, fai fatica ad accettarli?
  • Hai mai pensato che quello che per te è un ostacolo insormontabile per Gesù diventa un’occasione di incontro, come nel caso di Zaccheo? Che lui ti accetta così come sei e anzi ti può aiutare a confrontarti con i tuoi limiti e ad affrontarli?
  • Ci sono angoli bui dentro di noi, cose che facciamo fatica ad accettare e non riusciamo a perdonarci. Nella confessione incontriamo Gesù che alza il suo sguardo amorevole su di noi e ci chiede di accoglierlo nel nostro cuore. Hai mai vissuto in questo modo questo sacramento?
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Per la preghiera

Nella vita capita di fare i conti con il nostro "sentirci piccoli" e con "i tacchi" che usiamo per mascherare le nostre piccolezze e apparire più grandi, diversi da come siamo realmente.

Ora mi fermo un attimo e cerco di ricordare momenti di gioia vera che ho sperimentato quando qualcuno, in momenti inaspettati per me, mi ha valorizzato, mi ha fatto percepire stima, fiducia, bellezza, possibilità nuove per me che io non pensavo ne ero capace di riconoscere e credere.

#NONÈSEMPREMAIUNAGIOA

#LEGIOIESONOTANTE

Provo a scrivere un momento su un post-it completando la frase:

HO GIOIA NEL CUORE QUANDO......

UNA GIOIA BELLA VISSUTA DI RECENTE CHE MI HA FATTO BENE....

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