L’erba del vicino…
Dall'uscire per nascondersi... all'uscire per mettersi in gioco
Obiettivo
Scoprire il valore del tempo libero da impegni, come opportunità per mettere in gioco le proprie doti e coltivare interessi e passioni.
Chiave per entrare
Abitare un giardino oggi è una grande fortuna. Il poter stare in giardino ci permette di stare a contatto con la natura e le sue creature. Per essere “abitato” un giardino non può essere lasciato a sé stesso: si trasformerebbe in una boscaglia selvaggia con arbusti incolti, erba alta, piante infestanti che impedirebbero ai fiori di sbocciare e regalarci tutta la loro bellezza. Per poter abitare un giardino c’è bisogno che ce ne prendiamo cura, che coltiviamo il bello che ha da offrirci ed estirpiamo ciò che potrebbe rovinarlo. Consideriamo il giardino in senso più ampio, come lo spazio aperto, fuori dalla porta di casa, e per questo libero dai vincoli e dalle regole dettate dalle relazione intrafamiliari, in particolare con gli adulti, e dagli impegni istituzionali: lo spazio del “tempo libero”, dell’informalità, quello tutto da inventare. Per poter abitare nel migliore dei modi questo “spazio” è necessario coltivare quegli aspetti che possono aiutare a crescere le bellezze da offrire: i talenti, le doti e le passioni.
Il concetto di tempo libero coincide per gli adolescenti con il concetto di “libertà di fronte a qualunque schema”, di “autodeterminazione” derivata da stimolazioni interiori colte e agite sul momento, mediante le quali il ragazzo percepisce se stesso come "attore" o "gestore" di energie. Per gli adolescenti questa situazione piacevole e personale è lo "spazio vuoto", nel quale possono ritrovare e cominciare ad essere se stessi, possono sperimentare le proprie energie fuori da percorsi obbligati. Per i giovani il tempo libero costituisce una delle esperienze su cui concentrano gran parte delle loro attese di realizzazione. Così il “muretto” col gruppo di amici, le “vasche” in centro, le corse in moto o in macchina, il pellegrinaggio del sabato sera tra bar, sale da gioco e discoteche diventano i nuovi “santuari” dove celebrare i riti dell’essere giovani e dove realizzarsi. È sintomatico vederli raccogliersi in gruppo davanti a questi “santuari”, sciogliersi, ricomparire per scomparire poi definitivamente.
Gli adulti, specie se genitori o educatori, si chiedono con sgomento: ma dove vanno i ragazzi, cosa fanno, cosa pensano, cosa complottano, cosa vogliono? Di fronte alle notizie delle stragi del sabato sera, di possibili incontri con la droga sono in allarme per le situazioni in cui si può cacciare il/la ragazzo/a senza controllo. Pensano che gli adolescenti nel tempo libero vengano letteralmente trascinati a fare "cose che non vanno bene" dai compagni cattivi. “Durante l’adolescenza si compiono spesso azioni rischiose per il solo gusto di farle. Molti comportamenti rischiosi degli adolescenti possono essere considerati, per alcuni aspetti e soprattutto nelle forme di più alto coinvolgimento, come modi di procurarsi sensazioni nuove ed eccitanti. Spesso, in molti comportamenti rischiosi è presente una forte componente di sfida, il bisogno di mettersi alla prova per conoscere e sperimentare le proprie potenzialità e i propri limiti” (E. Aceti – C. Pochintesta, Adolescenti a scuola, Città Nuova 2001, pg. 22)
Una recente inchiesta su 5000 adolescenti di tutta Italia promossa dai salesiani del Cospes ha permesso di cogliere come gli adolescenti si pongano nei riguardi del tempo libero e quali aspettative nutrano.
Gli adolescenti, anche se stanno volentieri in famiglia, non vedono l’ora di uscire dalle mura domestiche per espandersi nel mondo dei coetanei. Escono di casa appena possono e vanno alla "conquista" di strade, piazze e giardini...
Cosa fanno in questo tempo?
Al primo posto troviamo: incontrare amici. Per il 94% è il "luogo" alternativo per eccellenza allo stare in casa e lo scopo fondamentale delle uscite. Al secondo posto viene il desiderio di stare in gruppo per confrontarsi e valutarsi con altri: incontrare il proprio gruppo: 81%.
Scrive U. Fontana, il curatore di questa parte della ricerca: “Per gli adolescenti il tempo libero diviene l’occasione migliore (forse addirittura l’unica) per cogliere la loro nuova identità, per impegnare le loro energie interiori in qualcosa di soddisfacente... Esso presenta una serie di situazioni che costituiscono i "luoghi" privilegiati nei quali gli adolescenti costruiscono se stessi, interpretandoli come indicatori di crescita, di autonomizzazione, di espressione di sè e, in definitiva, come tentativo di definizione dell’identità”. Tale spazio è caratterizzato da alcune condizioni, tra cui il non controllo da parte di adulti, il seguire gli impulsi interiori, il lasciarsi trasportare dalle emozioni, il distacco dalla situazione quando cambia la carica interiore, senza dover rendere conto a nessuno . (Giuliano Vettorato, Giovani e tempo libero)
L’importanza che l’appartenenza al gruppo riveste, il bisogno di sentirsi accettati e considerati dai coetanei, spesso non permettono l’espressione vera e spontanea del sé, bensì il contrario: spingono l’adolescente ad omologarsi allo stile del gruppo, all’assumere atteggiamenti e comportamenti graditi ai pari. A volte questa “dipendenza dal gruppo” non favorisce la costruzione di un identità propria, ma condiziona l’adolescente che nasconde quelle che sono le vere aspirazioni, i propri interessi, le proprie inclinazioni pur di non emergere, rischiando di differenziarsi troppo e magari essere per questo estromesso dal gruppo. Pur riconoscendo il ruolo fondamentale che il gruppo ricopre nella vita di un adolescente e di quanto concorra alla costruzione dell’identità personale, non possiamo però sottovalutare il potenziale creativo che ogni ragazzo ha in sé. Lo possiamo paragonare ad un’artista impegnato nella realizzazione della sua opera. C’è chi parla addirittura di genio adolescente (Gutton PH, Il genio adolescente, Edizioni Magi, 2008), che se unito alla forte capacità di introspezione, e al desiderio di conoscenza di sé e delle proprie capacità, può far scoprire ad ogni ragazzo di quanti e quali tesori è scrigno.
Attività
Mettiamoci in gioco
Modalità
Per questa attività è previsto l'allestimento di alcuni stand/laboratori, che ricordano i principali passatempi dei ragazzi.
Si possono allestire alcuni spazi diversi, dove vengono proposte più attività di tempo libero.
Stand musica
Stand danza
Stand calcio
Stand pittura
Stand angolo relax
etc..
Fatta una piccola presentazione delle proposte si invitano i ragazzi a partecipare liberamente ai diversi stand.
La durata prevista per l'attività è di circa 1 ora
Materiale
Oggetti e strumenti del tempo libero e degli sport proposti
Domande
- Che tipo di giardino sei?
- Come occupi il tuo tempo libero?
- Da cosa dipende la tua scelta di un’attività piuttosto che un’altra?
- Ritieni di avere una vera passione?
- Riesci a coltivarla o è ostacolata da qualcosa/qualcuno?
Brano Biblico
Dal Vangelo di Matteo (5, 13-16)
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.
Commenti
Nel celebre Discorso della Montagna, questo paragone con sale e luce è davvero illuminante e alla portata di tutti. Chi mai accenderebbe una luce per nasconderla? O chi utilizzerebbe il sale se non avesse sapore? L’identità stessa del sale e della luce passa da qui: dare sapore e illuminare. Se questo non avviene la luce e il sale non sono tali e non servono a nulla.
Quante volte, come discepoli, nascondiamo il nostro legame al Signore...? Quante volte la nostra esperienza e amicizia con Lui non risalta nelle nostre scelte, nel nostro modo di pensare e di agire, nell’utilizzo del tempo e delle risorse che abbiamo?
Molte volte annulliamo il profumo del crisma che ci ha unti. Quando si mette un profumo, la sua fragranza inebria tutto ciò che incontra! Anche la nostra veste (battesimale) di cristiani deve essere evidente agli occhi di chi ci incontra. Del resto Gesù stesso ha affermato che ci riconosceranno dal nostro stile di vita: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri" (Gv 13, 35).
Luce che illumina e sale che dà sapore. Così mettiamo fuori la faccia, ci esponiamo, contagiamo. Così si trasmettiamo la fede.
Proposta Celebrativa
Via Lucis
La Via Lucis è mettersi in cammino con il Risorto. E' un modo nuovo di esprimere la gioia pasquale.
Cristo è il centro della vita del mondo e il mistero pasquale è il centro della vita di Cristo. E' strutturato nelle due fasi della morte-risurrezione. La mediazione popolare del primo atto è la Via Crucis, il secondo è la Via Lucis.
Fu dopo il Vaticano II, che si riscoprì la necessità della mediazione popolare anche del secondo aspetto: la Via Lucis. E, oggi più che mai, c'è bisogno che il popolo senta suo questo itinerario. La Pasqua, non può essere solo una festa del calendario, ma uno stile di vita. La Via Lucis si presenta simmetrica alla Via crucis: quattordici stazioni, passo biblico corrispondente, che vanno dal sepolcro vuoto, primo segno della Pasqua, alla Pentecoste, suo frutto primordiale. E come la Via Crucis è stata progettata provvidamente con l'accompagnamento di Maria, l'Addolorata col Figlio appassionato, così lungo la Via Lucis la Madre di Gesù continua a restarci accanto, lei, la Rallegrata col Figlio risuscitato.