Tutti a tavola!

La comunità è tale, solo perché Cristo ne alimenta la comunione. Anche De Lubac esprime il vincolo indissolubile Chiesa-Eucarestia nella famosa affermazione: "È la Chiesa che fa l'eucaristia, ma è anche l'eucaristia che fa la Chiesa. Nel primo caso si tratta della Chiesa in senso attivo, nell'esercizio del suo potere di santificazione; nel secondo caso si tratta della Chiesa in senso passivo, la Chiesa dei santificati. E attraverso questa misteriosa interazione, è sempre il corpo unico, in fin dei conti, che cresce e si costituisce, nelle condizioni della vita presente, fino al giorno del suo compimento".

«La Chiesa vive dell’Eucarestia. (…) La Chiesa vive del Cristo eucaristico, da Lui è nutrita, da Lui è illuminata. L’Eucarestia è mistero di fede, e insieme “mistero di luce”. Ogni volta che la Chiesa la celebra, i fedeli possono rivivere in qualche modo l’esperienza con il Cristo» (H. De Lubac, Meditazioni sulla Chiesa). Siamo invitati a capire, quindi, che non si vive l’esperienza di fede da soli, ma insieme, come comunità. Oggi, proviamo a cogliere, ascoltare e condividere i sentimenti degli altri, proviamo a scoprire la bellezza del vivere insieme ai nostri compagni.

Obiettivo

Riconoscere nell’Eucaristia il sacramento della presenza di Gesù che trasforma il nostro sguardo e accende il nostro cuore, rendendoci comunità, suo corpo che vive la bellezza della fraternità, dello stare insieme, del condividere.

Lancio del tema

FILM: “La ricetta perfetta" di Jon Favreau.

Trailer:  https://www.youtube.com/watch?v=fsJn5JSnh0k

TRAMA: Carl è un famoso chef che viene stroncato da una recensione da parte di un famoso critico. Pasticciando con i social network lancia una sfida allo stesso critico, ma all'arrivo al ristorante Carl si scontra con l'ottuso proprietario, mandando su tutte le furie Carl che decide di licenziarsi. Quando meno se lo aspetta, la sua vita cambia ed apre un chiosco ambulante di panini cubani: Carl, aiutato da suo figlio e dall'amico Martin, che si licenza dal ristorante per lavorare con lui, intraprendono un lungo viaggio dalla Florida alla California attraversando il Texas, con il loro food-truck El-Jefe. Lungo il viaggio, il figlio posta su Twitter le tappe.

Perché?

E’ un film che trasmette la gioia e la bellezza dello stare assieme, infatti lungo il viaggio, i tre protagonisti vivono un’esperienza di condivisione, che li porterà a scoprire loro stessi ma che soprattutto aiuterà Carl a riscoprire la passione per il cibo a ricostruire un rapporto con il figlio.

CANZONE:  L’uomo non è fatto per stare solo, G. Gaber.

Testo della canzone

 

Storia

Yehonatan Levi vive a Wadi Fukin, un tranquillo villaggio agricolo palestinese immerso in una valle nascosta, lungo una strada ventosa tra Gerusalemme e Betlemme, dove in primavera scorre acqua pura, i campi sono fertili e prosperano laboriose famiglie contadine. Una generazione fa, il villaggio ha iniziato a produrre il proprio grano utilizzando varietà indigene resistenti alla siccità. Ogni mattina, la fragranza del pane fresco emana da quasi ogni casa.

Yehonatan e sua moglie Yehudit sono arrivati in Israele dall’Etiopia, tornando nella terra dei loro padri. Yehonatan, parlando ad Elio sotto il sole cocente che splende sulle sue coltivazioni, spiega al giovane cuoco che: “Gli Ebrei etiopi potrebbero essere diretti discendenti dei figli di Mosè, che migrarono a sud dopo l'esodo, in combinazione con gli antenati della tribù di Dan, che è fuggito quando il Regno di Giuda fu diviso nel X secolo a.C. Ci siamo poi rimescolati grazie a matrimoni frutto di relazioni commerciali durante il tempo di re Salomone, forse anche con la regina di Saba.”

Affascinante questa passione per la tradizione culturale del proprio popolo, pensava Elio.

Yehonatan gli indica i suoi granai e riprende: “Sono uno dei pochi produttori della farina di tradizione biblica Hourani, macinata da un'antica varietà di grano scoperto nella fortezza di Masada da Yigal Yadin, traduttore delle pergamene del Mar Morto; questo grano fu immagazzinato 2.000 anni fa dal re Erode. Questo era il grano mangiato dell'antico popolo d’Israele, ma oggi è quasi estinto”.

“Sai cosa significa per la mia gente tutto ciò?” Chiese a Elio, “Questo grano fu utilizzato per le nostre prime matzot ​​in Egitto. La matzah (o matzà, pronuncia mazzà, plurale matzot), è il nome ebraico del pane non lievitato, o azzimo, ottenuto impastando solo farina e acqua ed usato come alimento rituale ebraico della festa di Pesach (Pasqua ebraica)!”.

Tanto entusiasmo conquistò Elio: sicuramente questa farina era all’altezza del suo dolce!

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Ingrediente

Le terre di Israele e Palestina, nell’arco meridionale della Mezzaluna Fertile, sono l'antico centro di origine di mandorle, carciofi, orzo, barbabietole e bietole, senape nera, sedano, ceci, palme da datteri, farro, pere, fichi, lino, lenticchie, lattuga, melone, olive, piselli, ravanelli, e cartamo. Il frumento è la coltura più ampiamente coltivata in terra. Sapore ricco e valore nutrizionale sono le qualità che mancano alle moderne varietà di grano, selezionate per alta resa e uniformità, al prezzo di alta domanda di acqua. I panificatori artigianali preferiscono qualità superiori di sapore e di cottura del frumento. L’Israel Seed Conservancy (ISC) opera per il ripristino di rari, antichi grani indigeni. Queste varietà di grano indigene si sono evolute con un ampio sistema di radici, per un efficiente assorbimento dei nutrienti in terreni poveri, e prosperano nei tipici climi estremi con inverni piovosi ed estati di siccità.

Emmer (Triticum diccocum), Einkorn (Triticum monococcum) e Hourani (Triticum durum) sono frumenti deliziosi e poco conosciuti, che hanno nutrito le antiche civiltà, ma oggi sono quasi estinti.

Einkorn: fu addomesticato in Mesopotamia, fu mangiato da Abramo e Sara.

Emmer: fu addomesticato nella sua antica patria israeliana, è ben adattato, con radici profonde che arrivano ad acqua e sostanze nutritive nei terreni dei campi gestiti tradizionalmente.

Il grano Hourani è considerato il progenitore selvatico del grano domestico: l’Hourani è stato trovato in vasi di terracotta nel palazzo-fortezza di Masada, lasciato duemila anni fa da ebrei che resistettero alla dominazione romana Hourani è stato utilizzato per millenni come grano primaverile verde torrefatto.

Ci si augura che il valore storico di queste colture, il loro sapore eccezionalmente ricco, l’alto valore nutritivo, e la capacità di prosperare in terreni della loro terra ancestrale, possa creare mercati che sostengano gli agricoltori tradizionali per continuare la loro eredità agricola.

L’Israel Seed Conservancy (ISC) sorse per salvare queste antiche tradizioni, che rischiavano di andare perse. In questo consorzio di base, piccoli agricoltori ebrei e arabi stanno unendo le risorse per conservare e migliorare le varietà autoctone minacciate dalle produzioni di massa. L’Israel Seed Conservancy ha istituito un'azienda agricola di conservazione della biodiversità vicino a Gerusalemme e lavora in collaborazione con Laithi G'naim's Food Bank Farm di Sachnin, ed è membro del Gruppo di Lavoro Landrace Wheat, finanziato dall’UE. ISC organizza scambi di semi annuali e formazione per la produzione di sementi in azienda. Il potere della cooperazione biologica e i benefici reciproci di condivisione delle semenze parlano più delle differenze etniche. “Ci stiamo aiutando a vicenda per aiutare noi stessi” (Rapporti Laithi).

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Percorso Sacramenti

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Eucaristia

BRANO BIBLICO

I discepoli Emmaus (Lc 24,13-35)

Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. Egli domandò loro: «Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?» Ed essi si fermarono tutti tristi. Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?»  Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero: «Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo;  come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose. È vero che certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon'ora al sepolcro, non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne; ma lui non lo hanno visto». Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?»  E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse proseguire. Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista.  Ed essi dissero l'uno all'altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr'egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?»  E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro, i  quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone». Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane.

COMMENTO

E’ lo Spirito del Signore che fa vibrare le corde del nostro cuore anche  dopo momenti di stanchezza e delusione, proprio come ai discepoli di Emmaus. Quando ci sentiamo soli e il buio della sera sembra aver vinto la luce, non esitiamo a chiedergli di restare con noi, per godere, attraverso la  bellezza della sua Parola, la gioia dello stare insieme in una Comunione resa possibile e vera da quel Pane spezzato che si fattosi cibo per ogni uomo.

 

PREGHIERA

Signore  Gesù,
che per noi ti sei fatto cibo,
aiutaci a gustare in pienezza  quel pane spezzato, 
illumina la nostra mente
affinché riusciamo a comprendere la Tua Parola
e a sciogliere  i nostri dubbi e le nostre  incertezze.
Apri i nostri occhi allo spezzare del pane,
rivelaci  la Tua presenza,
accendi nei nostri cuori il fuoco del Tuo Spirito
perché scopriamo la gioia di essere tuoi discepoli.

 

ATTIVITA’:  NON DI SOLO PANE

Vedi spiegazione nel pdf da scaricare

PER RIFLETTERE

  • Proporre un brain storming sulla parola “Prima Comunione”, e la “Comunione oggi”.
  • Qual è il momento secondo te più importante della Messa?
  • Cosa significa per te “alzarti, metterti in cammino e fare la Comunione”?
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Percorso Comunità

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Comunione

BRANO BIBLICO

At 4, 32-35

La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.

COMMENTO

Questo sommario del libro degli Atti ci permette di aprire una finestra sulla vita della prima comunità apostolica. La comunione fraterna è al cuore della vita della comunità: comunione di intenti, di beni. Un cuor solo e un’anima sola. La concordia (cum-cordis) è il sentore comune e la sintonia dei cuori. L’Eucaristia che ci rende Chiesa, che ci fa corpo di Cristo, determina anche un sentire comune, una comunione che si esprime nel prendersi cura con responsabilità del fratello che, nel provvedere ai suoi bisogni.

 

PREGHIERA

Originali sì, ma insieme

Sei tu che mi hai creato originale,
Dio non conosce eguali.
Sei tu che mi hai creato in un arcipelago di cuori,
Dio non conosce isole.
Sei, tu, Dio, che ti sei fatto uomo
per amore degli uomini,
sei tu che ci rendi unici perché tuoi figli, cristiani perché fratelli fra noi.
La nostra originalità sarebbe vana
se non fosse vissuta con gli altri.
Non sarebbe straordinarietà la nostra,
se non fosse condivisa
nella meraviglia dello stare insieme.
Per questo, mio Dio, fa' che la mia unicità
sia sempre vissuta nella verità:
originali sì, ma insieme!

 

ATTIVITA’: GARA DI CUCINA

Svolgimento: Vengono nascosti dei foglietti con scritti dei nomi di ingredienti, o gli ingredienti stessi, in giro per la casa. I ragazzi hanno 10 minuti per trovare più foglietti possibili.

Alla fine del tempo ogni squadra avrà a disposizione gli ingredienti trovati. Vengono presentate delle ricette. La squadra con più ingredienti sceglie per prima la ricetta e così via. Una volta assegnate le ricette, i ragazzi possono scambiarsi gli ingredienti per avere quelli necessari per preparare il loro piatto. Al via i ragazzi, magari seguiti da un adulto, potranno iniziare a cucinare e alla fine del tempo potranno presentare il loro piatto. Con i piatti cucinati si può allestire un buffet e insieme condividere il pranzo.

Materiale: foglietti con gli ingredienti, pentolini, fornelletti a Gas, una ricetta per squadra (magari un primo, un secondo, contorno e un dolce) e ingredienti relativi.

 

PER RIFLETTERE

  • Tendo ad isolarmi o cerco di stare insieme agli altri?
  • Faccio fatica a condividere quello che penso/sento con il mio gruppo?
  • Il lavoro di gruppo lo senti come un peso, oppure come una risorsa?
  • Dal gruppo cosa ti aspetti?
  • Quale ruolo ti senti di ricoprire nel gruppo? E quale caratteristica puoi mettere in gioco, come dono per gli altri?
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