in cerca di ispirazione
Comprendere cosa suscita in noi la delusione e il fallimento. Riflettere sulla loro utilità come spinta alla crescita e al cambiamento, ma anche come momento di verifica sul nostro modo di essere.
Caravaggio, Maddalena penitente, 1595 circa Roma, Galleria Doria Pamphilij
Il dipinto raffigura una ragazza abbigliata con un vestito elegante ma scomposto, seduta su una sedia bassa, con i capelli sciolti, la testa chinata e le mani sul proprio grembo. Alla sua destra vi è uno straordinario brano di natura morta composto da dei gioielli sparsi sul pavimento, assieme a una boccia contenente un liquido ambrato o un profumo. Questi oggetti indicano come la donna, la Maddalena, dopo l’incontro con Gesù, abbia deciso di cambiare totalmente vita, rifiutando la vanità e del peccato. Ella, invece, volge lo sguardo verso il basso, non guarda lo spettatore, perché sta riflettendo sul suo passato, un passato costruito su illusioni e delusioni, testimoniato anche dalla lacrima che scende lungo la guancia Un fascio di luce irrompe nel buio della stanza: è la luce della redenzione divina, che scaccia le tenebre del peccato.
contempliamo la bellezza
PER LA PREGHIERA DEL MATTINO: SAL 35, 16
Signore, giudica chi mi accusa,
combatti chi mi combatte.
Afferra i tuoi scudi
e sorgi in mio aiuto.
Vibra la lancia e la scure
contro chi mi insegue,
dimmi: «Sono io la tua salvezza».
Siano confusi e coperti di ignominia
quelli che attentano alla mia vita;
retrocedano e siano umiliati
quelli che tramano la mia sventura.
Siano come pula al vento
e l'angelo del Signore li incalzi;
la loro strada sia buia e scivolosa
quando li insegue l'angelo del Signore.
Poiché senza motivo mi hanno teso una rete,
senza motivo mi hanno scavato una fossa.
Li colga la bufera improvvisa,
li catturi la rete che hanno tesa,
siano travolti dalla tempesta.
Io invece esulterò nel Signore
per la gioia della sua salvezza.
Tutte le mie ossa dicano:
«Chi è come te, Signore,
che liberi il debole dal più forte,
il misero e il povero dal predatore?».
Sorgevano testimoni violenti,
mi interrogavano su ciò che ignoravo,
mi rendevano male per bene:
una desolazione per la mia vita.
Io, quand'erano malati, vestivo di sacco,
mi affliggevo col digiuno,
riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello,
come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore.
Ma essi godono della mia caduta, si radunano,
si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso.
Mi dilaniano senza posa,
mi mettono alla prova, scherno su scherno,
contro di me digrignano i denti.
Fino a quando, Signore, starai a guardare?
Libera la mia vita dalla loro violenza,
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.
ti loderò nella grande assemblea,
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.
Non esultino su di me i nemici bugiardi,
non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo.
Poiché essi non parlano di pace,
contro gli umili della terra tramano inganni.
Spalancano contro di me la loro bocca;
dicono con scherno: «Abbiamo visto con i nostri occhi!».
Signore, tu hai visto, non tacere;
Dio, da me non stare lontano.
Dèstati, svègliati per il mio giudizio,
per la mia causa, Signore mio Dio.
Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio,
e di me non abbiano a gioire.
Non pensino in cuor loro: «Siamo soddisfatti!».
Non dicano: «Lo abbiamo divorato».
Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura,
sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta.
Esulti e gioisca chi ama il mio diritto,
dica sempre: «Grande è il Signore
che vuole la pace del suo servo».
La mia lingua celebrerà la tua giustizia,
canterà la tua lode per sempre.
COMMENTO: Anche il salmista fa esperienza della delusione, constatando che le aspettative, le speranze coltivate non hanno riscontro nella realtà immediata.
PER LA PREGHIERA DELLA SERA: IL VANGELO DI RILETTURA
Lc 24, 13-21
Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?". Domandò loro: "Che cosa?". Gli risposero: "Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
Commento:
Delusi i due discepoli in cammino verso Emmaus. Camminano, testa bassa e chiacchierano tra loro. Il testo originale dice che quasi litigavano tar loro. Alzavano la voce, uno voleva prevalere sull’altro. Cosa c’è nel loro cuore? La delusione e il fallimento. Una ferita bruciante per i fatti appena trascorsi a Gerusalemme. Colui che portava il nome di Salvatore è morto. Non è stato capace di salvare se stesso, figuriamoci gli altri.
Questa frustrazione li rende ciechi e sordi, paralizza i loro sensi. Non si accorgono che il Risorto è lì e cammina con loro. Gesù cammina le nostre strade, persino quelle della fatica, dello scoraggiamento. Anzi, è proprio lì che incontra. Perchè ti aggrappi alla Speranza, quando non hai più speranze. Alzi gli occhi al cielo, quando la terra ti sembra solo fango. Invochi l’amore, quando dentro di te, senti solo morte.
Preghiera:
Come sei apparso ai due discepoli di Emmaus lungo la strada e hai rimesso speranza nei loro cuori e sorriso sui loro volti, cosi vieni accanto a me.
Liberami da questi stati d'animo.
Riempi il vuoto del mio cuore e della mia vita, fammi emergere da ogni tristezza e abbattimento.
Infondi in me lo Spirito Santo, Spirito di conforto e di gioia, di speranza e di forza
Amen.
all'opera
ALLENIAMO LA DELUSIONE:
materiale:
- materiale per le sfide
Svolgimento:
Organizziamo una serie di sfide educatori-ragazzi: devono essere delle sfide sbilanciate, in cui i ragazzi perdono quasi sempre. L’obiettivo è far sperimentare loro la delusione della sconfitta e il senso del fallimento. Le sfide possono essere di varia natura, sia fisiche (gara di velocità, braccio di ferro, lotta dei galli, i coccodrilli…) che “di testa” (quiz, giochi enigmistici, domande di cultura generale in stile Trivial Pursuit, giochi matematici, giochi musicali…): l’importante è mantenere un livello piuttosto elevato, in modo che i ragazzi siano sempre svantaggiati. Possono essere organizzate a stand o in sequenza. Al termine delle sfide spiegheremo ai ragazzi che volutamente le prove sono state pensate in modo sbilanciato e proveremo a riflettere con loro su come si siano sentiti.
critico d'arte
Per riflettere:
- Sei mai stato deluso veramente?
- Hai mai deluso a tua volta? Come ti sei sentito? Ti sei fatto un esame di coscienza?
- Come reagisci a un fallimento?
altri stili artistici
Eugene de Blaas - Momento di tristezza (1843)
Il triste presentimento - Gerolamo Induno (1862 ca.)
Ecce Homo - Antonello da Messina (1473)