Fatica e dono d'Amore

VETTA

Ci sono momenti molto difficili nella nostra vita in cui pensiamo che la relazione con Dio si sia spezzata, ci sentiamo abbandonati. Dio però non abbandona mai, non ci evita le tempeste ma è al nostro fianco quando le affrontiamo.

OBIETTIVO GIORNALIERO

Comprendere che stare in dialogo ed ascolto con gli altri e con Dio non è sempre facile, ma spesso costa fatica. E’ la fatica che però ci permette di realizzarci come persone.
Comprendere quali sono le cose e le dinamiche che più ci mettono in difficoltà nelle nostre relazioni.

Nella fede:

La fatica vissuta da Gesù è un dono di amore per l’uomo. Riconoscere quali sono le fatiche che ci impediscono di costruire una vera relazione di fede con Dio.

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BUSSOLA

Mt 27. 33-50 

Giunti a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia.  Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei».
Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo:  «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.  Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!».  Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.  Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra.  Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere.  Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!».  E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

 

Quanta fatica salire. Prendere il sentiero che porta in alto. Quando vedi davanti a te una scala molto ripida o un viottolo che sale velocemente. Belle le discese, a piedi o in bicicletta o le pianure che ti permettono di vedere in un istante un lungo orizzonte. La salita è una gran fatica. Eppure, al giro d’Italia, le tappe più affascinanti sono quelle di montagna, i passi alpini, le salita spacca-gambe. Lì si esalta la bravura del corridore, esce tutta la forza degli scalatori e il pubblico corre per vedere le imprese eroiche dei grandi campioni. Nella fatica, nella prova, esce la verità. Quando spremi l’uva ti accorgi della qualità del vino. Capisci se è un prodotto da poco, o ne uscirà una bottiglia pregiata. Così sul monte del Calvario nella prova più difficile di tutta, dopo il tradimento, l’ingiusta accusa, le percosse e le ingiurie, ecco che sulla croce Gesù offre il suo vino migliore: l’Amore. Lo ha tenuto per il gran finale. Lì, sulla croce, immerso nella fatica, ha detto la verità: “ti amo fino a qui! Morirei per te!”

 

PREGHIERA:

Vivere le relazioni non è sempre facile, non sono sempre rose e fiori. La fatica della relazione permette di crescere. Tante cose possono impedire una vera relazione, ad esempio il mio orgoglio.

Sal 124

Chi confida nel Signore è come il monte Sion:
non vacilla, è stabile per sempre.
    I monti cingono Gerusalemme:
    il Signore è intorno al suo popolo
    ora e sempre.
Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi
sul possesso dei giusti,
perché i giusti non stendano le mani
a compiere il male.
    La tua bontà, Signore, sia con i buoni
    e con i retti di cuore.
Quelli che vanno per sentieri tortuosi
il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi.
Pace su Israele!

 

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VIA si parte

Monte GOLGOTA

È la collina su cui salì Gesù per essere crocifisso. Il suo nome significa “cranio”: l’origine di questo nome è incerta, deriva forse dal fatto che era identificato come il luogo di sepoltura di Adamo o dalla presenza dei teschi dei condannati a morte non seppelliti.  Si trova appena fuori dalle mura della Gerusalemme dei tempi di Gesù, ma è all’interno dell’attuale Città Vecchia. Consiste in un rilievo di roccia che è possibile vedere all’interno della basilica del Santo Sepolcro, nella Cappella della Crocifissione.

Attività

Sfidiamo i ragazzi in qualche piccolo esercizio di fatica fisica (plank, flessioni, tenere le braccia sollevate con dei pesi in mano…) e vediamo chi resiste di più.
Il FATICOMETRO: proponiamo ai ragazzi una serie di situazioni tipo della loro quotidianità legate a vita scolastica, sport, amicizia, famiglia… e chiediamo di indicare quanta fatica comportano per loro da 0 a 10. A gruppetti poi condividiamo le varie valutazioni.

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BIVIO

Alcune domande per la rilettura:

  • Credi che sia importante decidere di affrontare certi percorsi, prendere certe decisioni anche se si è consapevoli che costeranno una grande fatica?
  • Percorrere un lungo cammino in montagna per raggiungere una cima comporta una grande fatica (stanchezza, fiatone, caldo, sete, qualche dolore, peso dello zaino sulle spalle…), ma una volta raggiunta la meta regala anche tante altre emozioni: quali secondo te? Credi possa essere una metafora per altre situazioni della vita? Quali?
  • Quando pensi che una fatica valga la pena di essere vissuta?
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ALTRI PANORAMI

Canzoni:

Oltre l’invisibile

Con Te camminerò

L’angelo custode: viene assegnato tramite un bigliettino un angelo custode ad ogni ragazzo. Compito degli angeli è prendersi cura del proprio compagno nei diversi momenti della giornata. A fine giornata ci si confronta: chi sarà riuscito ad intuire chi era il suo angelo custode?

 

Film/ Video:

“Il resto è solo sabbia”    (video sulle priorità della vita)

 

 

 

 

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