Scusa te... il ritardo

Quanto bisogno di perdono! Non possiamo non riconoscerlo come un bisogno fondamentale, soprattutto laddove facciamo esperienza di relazioni malate. E il perdono è veramente un farmaco. Offrire e ricevere perdono significa sperimentare la guarigione. Ogni volta che riusciamo a chiedere scusa, una ferita si rimargina: in famiglia, genitori con figli e figli con genitori; fra amici; fra compagni di scuola, di squadra sportiva. Dove c’è perdono, c’è pace del cuore e dunque capacità di esprimere al meglio se stessi, di essere autentici fino in fondo, di superare la paura del giudizio. Quale scuola in tutto questo è il perdono di Dio (settanta volte sette) e il Sacramento della Riconciliazione che ce ne fa fare esperienza!!!

Obiettivo

Riscoprire il Sacramento della Riconciliazione come incontro con Dio e possibilità di riconciliazione fra i fratelli.

Lacio del tema

Pratica del kintsugi: http://it.wikipedia.org/wiki/Kintsugi

Video: https://www.youtube.com/watch?v=mzJ5LZnlw0s

Perchè? La tecnica del Kintsugi ci invita a riconsiderare gli oggetti rotti, che sono il simbolo delle nostre cadute e della nostra disattenzione. Rivalutare le nostre rotture con l’oro è rivalorizzare i nostri rapporti con il perdono quando questi si rompono.

Storia

Sembra una di quelle storie che raccontano le nonne: mucche blu venute dal mare con le sirene!

C’era una volta una giovane pastorella dell’antico popolo dei Livoni (padri fondatori della Lettonia), disperata e in lacrime per aver perso le sue mucche. La madre del mare, commossa, creò alcune mucche dai flutti (di qui il manto blu) e gliele donò. Secondo un’altra versione sarebbe invece stata una sirena, innamoratasi di un contadino, a donargli le mucche venute dal mare. Fine delle leggende.

Eppure, Elio ha scoperto che almeno una parte di questa leggenda è vera: in Lettonia le mucche blu esistono davvero, circa cento, per l’esattezza, e sono di conseguenza la razza bovina più rara al mondo.

Eccolo arrivare a Ventspils: dovunque, nel paese, si incontrano originali e colorate sculture che celebrano le famose mucche blu.

Elio si reca nel piccolo allevamento delle sorelle Anna, Kristīne e Ilze Bērziņš, tre bellissime fanciulle dai capelli chiarissimi.

Elio parla con loro della leggenda che ha trovato, e le ragazze divertite gli rispondono: “Gli storici raccontano tante altre spiegazioni. Per alcuni le mucche blu sarebbero le discendenti di antichi bovini della steppa portati in Lettonia circa quattromila anni fa da popolazioni indo-europee. O forse invece il frutto degli incroci fra bovini selvatici e le Latvian Brown, un’altra razza locale. Sia come sia, negli anni Trenta del Novecento, mandrie di mucche blu erano segnalate nelle zone di Cēsis e Valmiera; erano molto resistenti al freddo, alla pioggia e al vento: tre cose che in Lettonia abbondano! Per questa resistenza, anche i genetisti hanno compreso l’importanza dell’ibridazione delle altre specie bovine con questi animali vigorosi, perfettamente adattati a sopportare il clima rigido delle regioni baltiche.

E si è anche scoperto che non è vero che le mucche blu facciano poco latte: Mellene, una mucca blu della fattoria Kalnarāji, ha fatto segnare, nel 2009, il record di 9015 litri in un anno, mentre Amūra, della fattoria Vitoljni, si è fermata poco sotto, a 8198”.

A Elio la spiegazione sembra molto chiara; tuttavia, adesso che ha conosciuto le biondissime sorelle Bērziņš, inizia a pensare che anche l’ipotesi delle sirene potrebbe avere qualche fondamento.

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Ingrediente

L'introduzione del latte extraspecie nell'alimentazione umana è un fatto cronologicamente piuttosto recente.

Dalle origini della nostra specie, datata a circa 200 000 anni fa, la capacità di digerire da adulti il lattosio contenuto nel latte è da riferirsi a una mutazione genetica occorsa nell'uomo in un periodo non posteriore agli ultimi 7 000 anni. Questa mutazione concerne la sintesi e la persistenza in età adulta dell'enzima lattasi, indispensabile per la digestione (idrolisi) dello zucchero del latte (lattosio) in zuccheri semplici e quindi per l'utilizzo del lattosio da parte del nostro organismo. La distribuzione tra la popolazione umana di questa mutazione non è omogenea ma varia considerevolmente per individuo ed etnia.

La rivoluzione negli usi e nella cultura del neolitico ha poi favorito la selezione naturale umana, amplificando la presenza di individui così mutati nelle civiltà a cultura dedita all'allevamento e alla pastorizia, prima in vicino e Medio Oriente e successivamente nel resto di Europa e Africa, con prevalenza del nord.

La produzione e commercializzazione attuale del latte per scopi alimentari umani si basa sull'allevamento di animali come per esempio la vacca, la bufala, la pecora, la capra, l'asina. Quando si parla di "latte", in Italia per legge s'intende quello vaccino, mentre la specificazione risulta obbligatoria per le altre varianti: latte bufalino, latte pecorino, latte caprino, latte di asina.

Questi tipi di latte di origine animale sono chiamati a sostituire quello materno dopo lo svezzamento. Nelle società occidentali e medio orientali, che storicamente o culturalmente hanno ereditato usi e conoscenze di secoli di allevamento, con il metodo più efficiente di trasformare i prati incolti del loro ambiente in sostentamento, il latte e i suoi derivati occupano una posizione importante. Nella tradizione culturale italiana, che eredita tutto il peculiare universo della civiltà contadina, il latte ha una sua particolare posizione che attiene agli usi, al lavoro e all'economia delle popolazioni che appunto provengono da una strutturazione sociale agro-pastorale.

In questi ambiti il latte è, quanto il pane e più caratteristicamente di questo, e in assenza di intolleranze, alimento utile, per tutte le età, dall'infante all'anziano che per vari motivi si trova privo di alternative per alimentarsi, passando per tutte le fasi nelle quali se ne assumono gli importantissimi contenuti di calcio e proteine, vitamine, zuccheri e lipidi.

In culture non dedite all'allevamento, invece, l'importanza del latte è marginale o assente, e le percentuali di intolleranza al latte sono comprese tra l'80% e il 100%.

Nel II secolo a.C. comincia in Cina la produzione del latte di soia, in alternativa al latte di specie animali d'allevamento. Ben più recente è invece la produzione di latte artificiale.

 

Percorso Sacramenti

Brano biblico | Commento | Preghiera | Attività | Per riflettere | Scheda adolescenti

Confessione

BRANO BIBLICO

Lasciate che i bambini vengano a me (Mc 10,14)

Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.

COMMENTO

Gesù ama i bambini e i piccoli, addirittura, annuncia, in un epoca dove i bambini non contavano nulla, che il Regno appartiene a chi è come loro.  Gesù, ancora una volta, ribalta ogni prospettiva e rende possibile l’impossibile: ognuno di noi, attraverso il suo perdono, può farsi nuovo, può ritornare bambino pronto a nutrirsi di quel latte spirituale, che come ha indicato san Pietro,  ci  “fa crescere per la salvezza”.

 

PREGHIERA

Signore Gesù,
che credi in noi
e su ognuno di noi hai un progetto di felicità,
fa che sappiamo accogliere il tuo perdono
che ci rende ogni volta nuovi come bambini,
capaci di stupirci delle meraviglie della vita
e di credere che qualcosa di ancora più bello
ci attende nella vita senza fine.

 

ATTIVITA’: RI-CREAZIONE

Quest’attività prevede l’organizzazione di un laboratorio creativo: ai ragazzi viene consegnato un panetto di pasta di sale e vengono messi a disposizione alcuni materiali, ad esempio acqua, farina, colore, ecc..

Vengono date alcune indicazioni sul progetto da realizzare (es. un fiore, un vaso.. ) e viene dato un limite di tempo. A questo punto ogni ragazzo metterà in campo le proprie doti e  il proprio impegno per realizzare il suo “capolavoro”.

Quando tutte le opere d’arte saranno realizzate, si inviteranno i ragazzi a romperne un pezzo e provare a rimodellarlo.

Segue una riflessione sul significato della vita come capolavoro, sulla possibilità di cadute e rotture e sulla dolcezza del perdono che viene donato nella Confessione.

OBIETTIVO: Riscoprire la dolcezza del perdono e ri-valorizzare l’incontro con Dio che avviene nel Sacramento della Riconciliazione

MATERIALE: Pasta di sale. Da lasciare a disposizione: acqua, farina, sale, colla, colore

 

PER RIFLETTERE

  • Come vivi la confessione? Un momento di festa o una fatica?
  • Come ti prepari a questo momento?
  • C’è nella tua vita la figura di una guida spirituale?

 

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Percorso Comunità

Brano biblico |Commento | Preghiera | Attività | Per riflettere | Scheda adolescenti

Perdono

BRANO BIBLICO

 2Cor 5, 14-21

L'amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.

Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.

COMMENTO

Tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati. La riconciliazione è opera di Dio. È sua iniziativa! Se non fosse partita da Lui, non avremmo potuto sperimentare la bellezza del perdono. Anzi, potremmo proprio dire che non avremmo potuto conoscere Dio. più facilmente l’avremmo considerato come un padrone, un despota, uno di cui avere timore. Invece ha preso su di sé il nostro peccato per renderci giusti, Lui che era il Giusto. E Paolo ci esorta ad essere ambasciatori, cioè a rappresentare al mondo questo volto misericordioso di Dio. Vivere il perdono di Dio, esserne destinatari, per poterlo offrire ai fratelli, per poterne essere annunciatori. Possiamo ben comprendere il desiderio di Papa Francesco di indire un Giubileo della Misericordia: Dio non si stanca mai di perdonarci, siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono.

PREGHIERA

Contro te abbiamo peccato (Liturgia ambrosiana)

O misericordioso, tu non ci hai respinto
quando ti abbiamo invocato nel dolore,
ma sei venuto a salvare il tuo popolo
nell'ora della redenzione;
sei re e liberi i prigionieri,
sei medico e guarisci i malati,
sei pastore e rintracci gli erranti,
per chi dispera, sei via della speranza.
Contro di te abbiamo peccato, Signore,
chiediamo un perdono che non meritiamo.
Tendi la mano a noi che siamo caduti,
tu che al ladro pentito apristi il paradiso.
La vita nostra sospira nell'angoscia,
ma non si corregge il nostro agire.
Se aspetti, non ci pentiamo; se punisci, non resistiamo.
Tendi la mano a noi che siamo caduti
tu che al ladro pentito apristi il paradiso.
Signore, se ti sdegnerai contro di noi,
chi verrà in nostro aiuto?
Chi avrà pietà delle nostre miserie?
Hai chiamato a conversione la cananea e il pubblicano,
hai accolto le lacrime di Pietro;
accoglie pietoso Gesù, anche il nostro pentimento
e salvaci, salvatore del mondo.

 

ATTIVITA’: DE COCCIO…

Svolgimento: Viene nascosto un vaso nella scatola che viene data ai ragazzi. Gli adolescenti in cerchio proveranno a passarsi lo scatolone, lo scatolone inizialmente sarà passato con cura poi i ragazzi potranno mettersi in ordine sparso e dovranno lanciarsi tra di loro la scatola. Ad un certo punto la scatola dovrebbe cadere e la caduta dovrebbe causare la rottura del vaso. A questo punto i ragazzi saranno chiamati a raccogliere i cocci. Viene consegnato un coccio ed un pennarello ciascuno, e sono invitati dopo un piccolo momento di esame di coscienza a scrivere sul coccio le “cadute” frequenti che loro vivono. Successivamente scriveranno sui lati della scatola invece le persone che loro vedono come protezione/aiuto nei momenti di difficoltà. 

Viene letta la storia del KINTSUGI. (http://it.wikipedia.org/wiki/Kintsugi).

Materiale: Vaso di ceramica vecchio, scatola, pennarelli, storia Kintsugi.

 

PER RIFLETTERE

  • Credi che il perdono possa essere un’ occasione di incontro con l’Altro?
  • Hai mai perdonato veramente qualcuno? Come ti sei sentito successivamente?
  • I giapponesi riempiono d’oro le crepe degli oggetti rotti, come puoi fare tu  per riempire le crepe dei tuoi rapporti con gli altri? E con Dio?
  • Stai attento nei confronti degli altri, a non farli cadere? Nei rapporti cerchi chiarezza e sincerità?
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