Il Fico

Obiettivo

Riconoscere lo sguardo BENEVOLO che Dio ha per me; allenare il mio sguardo per cogliere il BENE che c’è in me e nell’altro.

Riconoscere l’altro come degno di rispetto perché è esso stesso BENE.

 

La benevolenza (dal latino benevolentia) viene definita nella cultura romana come «voluntate benefica benevolentia movetur»  (la benevolenza è messa in moto da una volontà che mira al bene) intendendo che vi sia una voluntas, un atteggiamento spirituale volontario che genera il desiderio di fare del bene (benevolentia).

La benevolenza non è un generico voler bene all'altro né un tentativo di amare l'altro, ma è vedere il bene in ogni cosa, vedere Dio all'opera in ogni persona, poiché Lui è tutto in tutti (http://www.paoline.it/blog/ben-essere/382-vivere-la-benevolenza.html)

 

 

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ALBERO/Brano Biblico

Lc 13,6-9

Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».

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Attività e proposte

“ISTANTANEE DI BENE”

Materiale: Dispositivo per fare foto (Smatphone – Macchina fotografica) – Strumenti per proiezione

Svolgimento: Dividiamo i ragazzi in squadre formate da 10/12 persone (numero variabile a seconda del totale dei ragazzi) e invitiamoli ad andare in giro per il paese a scattare fotografie di quello che riconoscono come Bene. Ad ogni squadra, poi, sarà chiesto di selezionare un certo numero di foto da mostrare agli altri. Ogni gruppo sarà invitato a votare le foto degli altri per decretare la migliore.


 “IL BELLO CHE È IN TE”

Materiale: Fogli e penne per ogni ragazzo

Svolgimento: Dividiamo i ragazzi in gruppi non troppo numerosi. Ogni ragazzo scrive il proprio nome sul fondo del foglio che verrà fatto passare a tutti i membri del gruppo. Ciascuno scriverà nella parte alta del foglio una caratteristica positiva della persona indicata, piegherà il foglio “nascondendo” ciò che ha scritto e passerà alla persona successiva. Una volta terminato il giro ad ognuno tornerà il suo foglio con le caratteristiche positive che lo riguardano individuate da tutti gli altri.

 

Domande per rielaborare l'esperienza dopo le attività

  • È stato facile o difficile girare alla ricerca di “istantanee di bene”? Qualcosa ti ha piacevolmente sorpreso?
  • Ti riconosci nell’elenco di caratteristiche che ti è stato consegnato dai tuoi compagni? Sei sorpreso o ti aspettavi questi aggettivi?
  • È stato facile trovare una caratteristica per ognuno dei tuoi compagni? Vivi chi ti sta accanto come un dono, percepisci le ricchezze degli altri?
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Domande per la riflessione

  • Cosa ti impedisce di portare frutto?
  • Guardando a te e alla tua vita: riesci a vederti come ti vede Dio? “Cosa molto buona”?
  • Con che occhi guardi chi ti sta intorno? Che atteggiamento ti riconosci più frequentemente? Vedi i frutti che non portano, quindi giudichi e critichi negativamente, o provi a vedere i frutti che potrebbero nascere?
  • Riesci a riconoscere la mano di Dio creatore nelle cose belle che ti circondano?

Domande per rielaborare l’esperienza dopo le attività

  • È stato facile o difficile girare alla ricerca di “istantanee di bene”? Qualcosa ti ha piacevolmente sorpreso?
  • Ti riconosci nell’elenco di caratteristiche che ti è stato consegnato dai tuoi compagni? Sei sorpreso o ti aspettavi questi aggettivi?
  • È stato facile trovare una caratteristica per ognuno dei tuoi compagni? Vivi chi ti sta accanto come un dono, percepisci le ricchezze degli altri?

 

 

 

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Per la preghiera

La benedizione: valorizzare e mettere in luce il significato del momento della benedizione durante la liturgia. Utilizzare per l'occasione una delle Benedizioni solenni contenute nel Benedizionale, richiamando l'attenzione e l'ascolto delle parole che il sacerdote pronuncia e invitando a rispondere Amen con consapevolezza del significato.

 

Preparare un cestino contenente biglietti che riportano scritto il nome e cognome di ogni partecipante al campo. Ognuno pesca dal cestino un biglietto con il nome di uno del gruppo.

In un attimo di silenzio ognuno pensa e scrive sul biglietto una caratteristica Buona che appartiene alla persona indicata sul biglietto. Un modo semplice di esercitare lo sguardo di benevolenza che Dio ha per tutti e che noi siamo chiamati ad avere verso gli altri.

Il biglietto si può condividere nel gruppo oppure decidere di consegnarlo alla persona interessata.

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